Dopo il diluvio di Leonardo Malaguti (citazioni)

da | Set 18, 2025 | Libri

Dopo il Diluvio

Dopo il diluvio di Leonardo Malaguti è un romanzo che sfugge alle categorizzazioni tradizionali, mescolando fantascienza sociale e grottesco in una narrazione tanto affascinante quanto inquietante.

Ambientato in un paese isolato dal mondo da un diluvio che lo sommerge completamente, il racconto si colloca temporalmente nella prima metà del '900 ma respira atmosfere di cupo medioevo.

La storia inizia con il contadino Thomas Marz che fa la guardia nel suo campo di rape, aspettando un nemico immaginario. Da questa premessa paradossale si sviluppa quella che viene definita una commedia travestita da giallo, dove il macabro si trasforma in grottesco e la tragedia diventa farsa.

Questo romanzo di fantascienza sociale spicca per la sua penetrante analisi delle reazioni umane sotto pressione estrema e per l'incisiva critica delle dinamiche di potere. Il luogo senza tempo diventa strumento per esplorare la condizione umana e le sue derive, rendendo l'opera una speculazione sul futuro possibile della nostra convivenza.

Citazioni da Dopo il diluvio

Posizione 195-198

Non era ben visto, il rabbino Blum, forse perché il suo progressivo distacco dalla vita sociale era interpretato come snobismo o forse perché, le poche volte che lo si vedeva in giro, era sempre vestito da corvo, o forse, ancora, perché con l’età si era fatto più aspro e i suoi giudizi sugli esseri umani difficilmente condivisibili da una comunità tanto rispettabile.

Posizione 242-244

Scartò il pacchetto e tirò fuori un pezzo di Sbrinz. Mediti qui, mentre mangia un boccone. A morire penserà dopo. Il rabbino smise di opporre resistenza e si lasciò scivolare lentamente giù per il tronco.

Posizione 249-251

Dunque… siamo sommersi, il sindaco è sparito e non sappiamo che fare. Non possiamo scendere nel canale per vedere cosa succede, sarebbe pericoloso, ma non possiamo nemmeno lasciare che le cose rimangano così. Sa com’è la gente, sempre alla ricerca di qualcuno a cui dare la colpa… come ci consiglia, lei che è tanto anziano e saggio?

Posizione 575-576

Al diavolo tutto! pensò Berta, Basta frignare, e, tirata fuori una lepre dalla ghiacciaia, la buttò sul banco di marmo e a suon di Che gioia la vita del soldato la diede in pasto alle lame.

Posizione 589-590

Quella sera Casimir suonava canzonette e le ragazze si dilettavano in can-can fuori tempo, seguendo il ritmo dondolante del vino.

Posizione 676-678

Quando arriverà il lupo – e già la volpe ha fatto danni irreparabili – non saranno certo quattro poliziotti a mettersi tra lui e noi. Chi si fida di quelli, poi? Abbassano gli occhi per non vederci passare e poi sbirciano dai buchi della serratura.

Posizione 762-763

Il Pastore Thulin ascoltò tutto con la mano ben salda sulla sua spalla, metà confessore metà questuante

Posizione 970-973

La notizia fece piroette di porta in porta, svegliò i vecchi che se ne stavano fermi a letto e diede ai giovani annoiati nuova forza; chi serrava le imposte, chi piangeva, chi si armava di forcone e secchio come elmetto, nessuno rimase con le mani in mano in quella mattina funesta che pareva una festa di paese. Oh la psicosi, finalmente la psicosi. L’orrore riempiva tutti di joie de vivre.

Posizione 1021-1023

Un conto è un uomo, Eda, un conto è il paese. Il paese non è nient’altro che tanti singoli uomini. Il trucco sta nel figurarseli uno a uno.

Posizione 1066-1067

Galoppavano come vacche impazzite, gli occhi vuoti e la lingua fuori, i denti sporti in avanti come dovessero fuggire dalle gengive

Posizione 1139-1140

rimasto prematuramente orfano di entrambi i genitori

Posizione 1368-1369

stipati in ogni angolo tanto da rendere impossibile distinguerne le dimensioni reali. Van Loot stava accasciato di fronte all’unica poltrona, esattamente al centro, sotto la luce sabbiosa di un lucernario, e forme

Posizione 1467-1468

La peste di Atene, Adam, Simplicius e la Guerra dei Trent’anni… la Bibbia! I fatti sono sempre noiosi o troppo dolorosi da sostenere, per quello si tace, si ignora, si bisbiglia, sta dunque al poeta entrare in gioco – è una lotta farsi ascoltare.

Posizione 1493-1494

Il peccato di Krauss era avere ragione

Posizione 1514-1516

Al suo risveglio lo spaventapasseri era lì accanto a lui. Condivideva la sorte di crocifisso del Figlio, ma senza pretendere devozione – non prometteva alcuna salvezza, solo compagnia tra i campi.

Posizione 1535-1535

erano necessarie motivazioni per poter dare di matto senza temere di essere nel torto.

Posizione 1542-1545

rimanendosene nascosta nel suo cantuccio. Non era giusto. La tensione accumulata e mai espressa aveva bisogno di una valvola di sfogo, altrimenti, con molta probabilità, il risultato sarebbe stato un lento incedere verso il cannibalismo o peggio, verso la tanto deprecata anarchia, spettro che incombeva come una spada sulle loro teste, più angosciante di ogni tortura.

Posizione 1584-1585

Stesero la coperta lì dove prima stava il letto e lei si tolse piano i vestiti: era bella davvero. Nonostante fosse a malapena l’ora di pranzo, consumarono la prima notte di nozze.

Posizione 1926-1927

Lisetska non sapeva decidersi se quella fosse una metafora molto contorta o il segno definitivo di un collasso mentale.

Posizione 1961-1965

Uuuh, fece un anziano tracagnotto, correte a lavarvi la lingua! E tutti scoppiarono a ridere. Dimenticavo che il Pastore ha una debolezza per le puttane. Fischi da tutta la platea. Jon Fischer provò a far ragionare i compagni: che lo lasciassero parlare in pace, in fondo portava il messaggio del Signore. Delle signore! replicò il vecchiaccio e giù tutti di nuovo a sghignazzare.

Posizione 1982-1984

un coro di voci agguerrite si fece largo prepotente, Ha ragione! Al rogo la strega! Arrosto la puttana! Grida esultanti, salti di gioia, ecco risalire l’entusiasmo, gli occhi brillare, i cuori gonfiarsi irrorati di sangue nuovo.

Posizione 2039-2040

le immagini andavano e venivano come schegge luminose tanto che non riusciva più a distinguere la memoria dal fuoco. Presto sarebbero comunque divenuti una cosa sola.

Posizione 2070-2073

Hyeronimus si trovò solo in mezzo alla via centrale grattandosi la testa, offeso perché i suoi delitti meritavano pene severe, non indifferenza, Questa è maleducazione, inciviltà bella e buona! e scuotendo il capo tornò al suo cubicolo, certo più che mai di aver fatto bene a passare la vita lontano dagli uomini e deciso a non commettere più l’errore di sentirsi solo.

Posizione 2083-2084

Nonostante ciò aveva girato tutte le foto del figlio per evitare di mettersi alla prova: era una donna di ferro, ma anche il metallo teme la ruggine.

Posizione 2103-2106

si mise a zappare la terra rimasta incolta e a spargere semi da un vecchio sacco sdrucito. Non era certa di quali ortaggi si trattasse, ma mettendo a soqquadro la cantina alla ricerca di provviste nascoste chissà dove si era ritrovata il sacco tra le mani e aveva deciso di provare. Sapeva benissimo che l’inverno li avrebbe fatti marcire, ma quello non era un tentativo razionale – il gesto di piantare qualcosa già la faceva sentire meno affamata.

Posizione 2120-2120

Rimase soltanto il futuro, quello che avrebbe riportato tutto indietro.

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Con Dopo il diluvio, Leonardo Malaguti costruisce un mondo paradossale dove il grottesco diventa specchio della realtà. Se ti incuriosisce un romanzo che mescola fantascienza sociale e commedia nera, che sa trasformare l'assurdo in una riflessione profonda sulla natura umana, clicca il pulsante per scoprire questa storia unica che ti farà ridere e riflettere allo stesso tempo!

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