Quando scenderà la notte (recensione + intervista a Angelo Frascella)

da | Lug 8, 2025 | Libri

Quando scenderà la notte di Angelo Frascella, pubblicato nel 2019 da Edizioni Della Vigna, si presenta come un romanzo distopico con tinte da thriller psicologico.

Il romanzo ti immerge nella vita di Beatrice, una lavoratrice dipendente intrappolata in una routine di lavoro estenuante all'interno di un imponente edificio. In questa azienda dove le scadenze sono spietate, i suoi ricordi sono una nebbia sfuggente e la realtà esterna è un mistero.

Fin dalle prime pagine, l'aria che si respira è quella di un ambiente surreale e soffocante. Beatrice si ritrova regolarmente a risvegliarsi in ufficio, mentre i suoi ricordi più cari, come quelli del marito e della figlia, le appaiono sempre più sfuggenti, al punto da non riuscire a ricordare quand’è stata l’ultima volta che li ha visti.

La copertina di Quando scenderà la notte

Il mistero si infittisce quando Beatrice scopre un dettaglio inquietante nell'ascensore: manca il tasto per il piano terra.

Mentre Beatrice cerca disperatamente di ritrovare frammenti della sua vita e comprendere la vera natura della del mondo che la circonda, si rende conto che la libertà ha un costo.

Il racconto esplora i temi della memoria, del controllo e della ricerca della verità in un'ambientazione distopica, invitandoti a scoprire i segreti di questo gigante di cemento e il destino di chi osa sfidarlo.

Temi e simboli di Quando scenderà la notte

Quando scenderà la notte non è solo un racconto avvincente, ma un'esplorazione di concetti universali che sconfinano dalla sua cornice distopica. Il romanzo invita il lettore a riflettere sul prezzo della sicurezza e sul significato della libertà, attraverso l'intreccio di diverse tematiche centrali.

Il tema della memoria è forse il più presente e disturbante del romanzo. I ricordi più cari della protagonista, Beatrice, sono immersi in una nebbia sfuggente. Non si tratta di un'amnesia casuale, ma il risultato di una manipolazione intenzionale: Diana Falci, la direttrice del Baluardo - così è chiamato il mastodontico edificio in cui ha inizio la storia - ammette di aver rimosso i ricordi della sua vita precedente dalla sua memoria.

Il Baluardo è l'incarnazione di un sistema di controllo totale. La routine estenuante, il cibo drogato per indurre un torpore mentale continuo, gli ispettori che sorvegliano ogni movimento, e l'assenza del tasto per andare al piano terra sono tutti simboli di una libertà negata.

La narrazione si nutre costantemente di un senso di mistero e di verità nascoste. Le percezioni distorte della realtà sono un pilastro della trama. Fin dall'inizio, il mondo esterno è descritto come un inferno, una realtà che viene deliberatamente celata agli abitanti del Baluardo. La rivelazione che la foto di famiglia di Beatrice in realtà la ritrae con suo padre è un momento chiave che svela l'entità della manipolazione.

Il Baluardo non è una semplice azienda, ma un Grattacielo Autosufficiente Biomeccanico Basato su Intelligenze Asservite (GABBIA), un'arca di Noè per salvare le menti più veloci e utilizzarle come calcolatori umani per risolvere problemi energetici e militari. Questa rivelazione ribalta la percezione dei personaggi e del lettore sulla vera natura della loro esistenza.

Ecco quello che mi è piaciuto…

... di più 🤩

Mi sono piaciuti molti aspetti di quest'opera, a partire dalla dettagliata e credibile costruzione del mondo in cui si svolge, allo sviluppo complesso dei personaggi, dalla presentazione di molteplici punti di vista, agli interludi narrativi che arricchiscono la comprensione degli eventi, ma più di tutto ho apprezzato l'atmosfera immersiva e soffocante: il romanzo ti catapulta in un ambiente claustrofobico e inquietante fin dalle prime pagine, creando un forte senso di disagio e oppressione.

... di meno 🫣

Nonostante un inizio incalzante, il ritmo della narrazione in alcune sezioni rallenta. Lunghi passaggi dedicati a descrizioni ripetitive o riflessioni interne dei personaggi appesantiscono il ritmo. In certi punti i dialoghi, specialmente quando rivelano informazioni complesse sul mondo o sulle teorie scientifiche, tendono ad essere un po' troppo espositivi.

Citazioni da Quando scenderà la notte

Pagina 95 | posizione 1342-1348

Rimasero in silenzio per qualche minuto. Poi lei chiese: «Tu, allora, lo hai visto un ospedale del Nord. Pensi che potrei salvarmi lì?» «Se sei molto fortunata. O se Dio tiene molto alla tua presenza in questo mondo.» «Non importa. Tanto non sopravvivrò al viaggio. Lo faccio solo per loro.» Imma indicò le sagome distese del padre e del fratello. «Hanno bisogno di un motivo per andare avanti, di uno scopo per vivere. Dimmi qualcosa di te, invece. Da dove vieni per davvero?» Ivan sentiva la necessità di essere onesto con Imma, forse perché lei era più vicina al mondo dei morti che a quello dei vivi e non si può mentire con un moribondo. Qualunque fosse il motivo, iniziò a raccontare.

Pagina 123 | posizione 1734-1736

Da quando il Governo si era messo a torturare i ragazzini? Tutt’al più, se ne stava al sicuro a Roma, nella torre gemella del Baluardo, fingendo preoccupazione per i problemi della nazione, ma senza neppure tentare di risolverli.

Pagina 128 | posizione 1817-1817

l’unico talento che aveva era quello di farsi obbedire da persone peggiori di lui.

Pagina 130 | posizione 1840-1841

il suo obiettivo era giusto: radere al suolo ciò che rimaneva delle vecchie istituzioni e costruire un governo forte che si occupasse di far ripartire l’Italia da capo.

Pagina 132 | posizione 1871-1872

«Sono giorni che penso alle parole giuste da dirle, ma quelle che mi vengono in mente non convincerebbero nemmeno me.»

Pagina 147 | posizione 2073-2074

Le esigenze dei molti contano più di quelle dei pochi. L’ha sentito in un vecchio film

Pagina 183 | posizione 2597-2600

Ettore individua subito gli invasori. Il capo cavalca una grossa moto, stile Harley Davidson, trainata da un paio di muli. Indossano maglie a maniche corte con dei teschi e jeans strappati. Sospira: «I figli di Hokuto. Non i peggiori che potessero capitarci, ma dobbiamo affrettarci.»

Intervista ad Angelo Frascella

In un'era non più lontana, dove la profezia di Olduvai si è tragicamente avverata e il collasso energetico ha gettato il mondo nell'oscurità più profonda, l'umanità ha eretto l'ultimo, disperato, baluardo della sua sopravvivenza.
Angelo Frascella, con Quando scenderà la notte, ci svela il cuore di questa visione distopica: il Baluardo, un gigantesco grattacielo che al contempo è rifugio e prigione.

L'autore di Quando scenderà la notte

Qui, le menti migliori non sono più libere, ma asservite e riprogrammate come calcolatori umani, e la loro memoria meticolosamente manipolata per celare una realtà esterna di barbarie e desolazione. È in questo scenario di compromessi morali estremi e di scienza piegata alla sopravvivenza che l'autore ci conduce, invitandoci a riflettere sul confine labile tra salvezza e schiavitù.

Confrontiamoci ora con l'uomo che ha immaginato un futuro così spietato e affascinante.

Dati anagraficiSono nato a Taranto nel 1972, e dal 2004 vivo a Bologna, dove lavoro come ricercatore.
EsordioIl racconto La vita in un segmento nel volume Fantaweb 2.0, curato da Matteo Ciccone ed edito da Edizioni della Vigna nel 2012.
Autore di riferimentoNon è facile ridurre la lista a pochi nomi. Tenendo basso il numero, ci metto dentro due costruttori di mondi, Asimov e Tolkien; due costruttori di labirinti mentali, Borges e Dick; e due creatori di personaggi indimenticabili, Pennac ed Evangelisti.
Romanzo svoltaProbabilmente la Trilogia della Fondazione, che ho letto da adolescente e mi ha fatto appassionare alla fantascienza.
Letture preferiteIn media leggo più letteratura contemporanea, anche se i classici hanno il vantaggio di essere stati già preselezionati dal tempo.
Strumenti di scritturaScrivo sempre al PC (ormai a penna scrivo solo la lista della spesa, che ovviamente poi capisco solo io).
Ti identifichi inDirei Bilbo Baggins. Come lui sono un abitudinario che pensava avrebbe sempre vissuto in Puglia. Invece sono stato chiamato a partire per un'avventura che mi ha condotto in Emilia Romagna.
Miglior antagonistaL'Innominato, dai Promessi Sposi (un'opera invisa a molti, ma che io ho sempre amato).
Se fossi un fantasy/sfIo, Robot (anche perché sono affascinato dal rapporto fra essere umano e intelligenza artificiale e molto incuriosito dalle attuali evoluzioni delle IA, anche se ne vedo i pericoli).
Se fossi un giallo/noirLa luce delle stelle di Licia Troisi, perché si svolge nell'ambiente della ricerca scientifica e mi sono ritrovato in determinato meccanismi dell'ambiente che vengono molto ben descritti in questo romanzo.

Esigenze

Angelo, benvenuto. Partiamo subito con una domanda sulla profonda ambiguità morale che intride ogni pagina di Quando scenderà la notte. Il romanzo non presenta personaggi o situazioni in bianco e nero. Ogni fazione e ogni protagonista, nel tentativo di sopravvivere o di ricostruire, si confronta con scelte morali complicate. Diana, sebbene appaia come una despota, agisce con la convinzione di salvare la vita e dare un futuro all’umanità, arrivando a sacrificare persino i suoi legami più stretti per il bene di tutti. Il Sindaco, pur instaurando un regime severo, garantisce stabilità e cibo ai suoi cittadini. Ettore e il suo gruppo cercano un’alternativa più umana, ma si muovono in un contesto di caos e violenza. Fino a che punto è giustificabile la coercizione per la sopravvivenza? O, con una bella doppia citazione: le esigenze dei molti contano più di quelle dei pochi? Bella domanda, molto più difficile di quella che sembra: è chiaro, da ciò che accade nel romanzo, che sono convinto che un regime basato sulla coercizione si fondi su basi instabili, oltre a provocare la sofferenza di chi è costretto a viverci, e dunque non sia accettabile. Nel mondo reale però certi confini sono molto più sfumati: il nostro mondo è basato fortemente sulla coercizione di lavoratori lontani, privati dei diritti, la cui sofferenza ci permette di vivere comodi e tranquilli, nonché sul furto di risorse ai nostri discendenti, che saranno costretti a fare i conti con un pianeta impoverito e devastato dai nostri sprechi. Eppure ci sentiamo giusti, perché si tratta di persone lontane nello spazio o nel tempo e non riusciamo davvero a renderci conto delle conseguenze delle nostre azioni. Forse stiamo agendo, al contrario della celebre citazione di Spock, secondo il principio che il bene di pochi conti più di quello dei molti, perché quei pochi siamo noi.

Distopia

Il romanzo ci proietta in una realtà post-apocalittica dove diverse strategie di sopravvivenza danno vita a forme complesse di controllo e limitazione della libertà. Considerando la Teoria di Olduvai di Richard Duncan come base scientifica di Quando scenderà la notte, quali aspetti specifici della distopia – in particolare la compromissione della memoria e della libertà personale in nome della sopravvivenza o di un presunto bene comune – ti hanno più affascinato o preoccupato durante la scrittura, e quali riflessioni desideri stimolare nel lettore riguardo al valore dell’identità e della libertà in un mondo così povero di certezze? In realtà lo spunto di partenza è venuto dal presente e dall’esperienza, di una persona a me cara, in un’azienda in cui affrontava la giornata lavorativa sentendosi privata della libertà e dell’identità, in modo non dissimile da quanto accade a Beatrice. La nostra società ama presentarsi come un giardino di libertà; in realtà è piena di catene invisibili che ci massificano e cercano di cancellare la nostra unicità a favore di un apparente benessere comune che chiamiamo crescita del PIL. La memoria, poi, per me è un tema particolarmente caro, essendo l’unico modo di fermare un tempo che ci sfugge di mano. Il rischio di perderla o di lasciare che narrazioni fake, provenienti da chi ha il potere o da chi lo vuole, la corrompano, è altissimo. A ciò ho aggiunto le mie preoccupazioni sul futuro prossimo. Oggi sembra che il riscaldamento globale sia l’unico emergenza, ma non dobbiamo scordarci la limitatezza delle risorse naturali, l’inquinamento, le disparità fra paesi ricchi e poveri ecc.

Taranto

Il ruolo di Taranto nel romanzo è significativo, in particolare per la sua storia industriale e le sue problematiche ambientali. Che valore ha avuto l’ambientazione di Quando scenderà la notte in questa città, e ha voluto veicolare un messaggio specifico sulla sua identità e il suo futuro? Il primo motivo per cui ho scelto di ambientare una parte significativa del romanzo a Taranto è che sono tarantino e, quindi, quelle problematiche le ho vissute dall’interno. Inoltre la condizione in cui è stata ridotta la mia città, costretta a cedere alla promessa pane in cambio di veleno e poi abbandonata al proprio destino, rappresenta bene le contraddizioni della nostra società. Taranto è una città bellissima e unica, ma da qualunque angolo la si guardi, accanto ai panorami più belli spuntano i mostri industriali che incombono sul suo destino come una spada di Damocle. Così Taranto più che una semplice ambientazione si presenta come un personaggio del romanzo.

Casting

Cambiamo argomento con una domanda più leggera: leggendo Quando scenderà la notte, ho provato a immaginarmi i volti dei personaggi, come credo capiti a molti lettori. Se dovessi scegliere cinque attori famosi per interpretarne cinque, chi sceglieresti? E soprattutto, perché proprio loro? Mi incuriosisce sapere che caratteristiche li rendono perfetti per quei ruoli!
Kristen Bell per Quando scendera la notte Diana potrebbe essere Kristen Bell (magari un po’ invecchiata dal trucco). Penso che lei riuscirebbe a trasmettere bene l’ambiguità di un personaggio che dovrebbe essere contemporaneamente amato e odiato (e, visto che Diana è descritta come bassa, la Bell è alta 1,55 m). E poi magari mi inviterebbero alle riprese e potrei conoscerla di persona!
Michele Riondino per Quando scendera la notte Per Ettore punterei su Michele Riondino, che oltre a essere tarantino, ama la città, è sensibile ai suoi problemi e ha girato l’intenso Palazzina LAF dedicato all’ILVA. Lui sicuramente affronterebbe il ruolo con passione e dedizione.
Marco Giallini per Quando scendera la notte Nel ruolo del Sindaco invece vedrei bene Marco Giallini, con il suo carisma e la sua bravura nell’apparire duro e diretto.
Pilar Fogliati per Quando scendera la notte Beatrice potrebbe essere Pilar Fogliati, che vedrei bene nel ruolo di una donna costretta a ricostruire una realtà di cui le è stata negata la consapevolezza e, poi, a decidere di agire invece di restare vittima degli eventi.
Tom Holland per Quando scendera la notte Come Ivan invece ci metterei Tom Holland, in un ruolo diverso dai suoi soliti dovendo rappresentare un personaggio giovane ma ombroso, ma in cui sono certo riuscirebbe molto bene.

Controdomanda

Ora fai tu una domanda all’intervistatore! Vale la pena scrivere fantascienza in Italia, sapendo di condannarsi a far parte di una nicchia nella nicchia? Parliamo pur sempre di un genere che, soprattutto nel nostro Paese, è ancora visto come roba da nerd di mezza età e, dunque, si parte già sconfitti. Oppure vale la pena farlo proprio per questo? Usando una metafora calcistica: si può anche perdere, l’importante è giocare bene. Poi, quando la gente si accorgerà che tutti i film e i programmi che più ha amato sono fantascienza, ne riparleremo!

Contatti

Come ultima domanda ti chiedo di spiegarci come fare a seguirti per rimanere aggiornati sulle tue attività letterarie. Ho un blog che ormai tengo poco aggiornato, ma su cui cerco almeno di inserire le novità principali, in particolare la pagina con l’elenco delle mie pubblicazioni. Inoltre c’è la pagina sul bel sito che ci ha regalato la nostra comune conoscenza Katja Mirri, nel suo sito del Marzo Marziano. Infine sto cercando di alimentare il profilo Instagram FRA-NTASCIENZA, dove parlo di fantascienza in generale, e di tanto in tanto anche dei miei progetti. Se amate la fantascienza, ci si vede là!

Acquista Quando scenderà la notte

La copertina di Quando scenderà la notte

Angelo, è stato un piacere averti ospite, e addentrarci con te nelle complesse sfumature di Quando scenderà la notte. Abbiamo toccato temi legati a doppio nodo con le preoccupazioni del nostro tempo: la fragilità della civiltà, le scelte morali estreme e la costante lotta per le risorse.

Per chi desidera immergersi in questo universo distopico che sfida a interrogarsi sui limiti della coercizione e sul valore della libertà, è possibile acquistare Quando scenderà la notte cliccando il pulsante.

Un'esperienza letteraria che merita di essere scoperta e vissuta appieno!

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