Autori di Fantascienza

Autori di Fantascienza

Autori di Fantascienza è il gruppo Facebook per discutere delle opere di fantascienza dei membri: vuoi un consiglio su come proseguire una storia? Hai bisogno di un beta reader? Un suggerimento su come completare un disegno? Cerchi l'ispirazione per la tua prossima opera? Stai raccogliendo informazioni sul tal editore? Parliamone!

Fantascienza

I vantaggi del gruppo

Non so chi disegna e gli altri, ma chi scrive è per definizione un lupo solitario; tuttavia partecipare a un gruppo di discussione con altri lupi offre alcuni vantaggi da non sottovalutare. Eccone alcuni:

  • Puoi condividere i tuoi lavori all'interno del gruppo (o a singoli selezionati) e ricevere feedback e critiche costruttive non da semplici fruitori, ma da autori come te.
  • Puoi venire a conoscenza di risorse specifiche utili, come guide, consigli di editing, informazioni su nuove tendenze ecc.
  • Connetterti con altri autori di fantascienza significa creare legami, scambi di idee e condivisione di esperienze.
  • Puoi promuovere gli eventi cui parteciperai in veste di autore e ricevere supporto e visibilità.
  • Essere parte di una comunità ti offre supporto emotivo e motivazione reciproca, specialmente nei momenti in cui la scrittura può risultare impegnativa.
  • Hai la possibilità di trovare autori con interessi simili e collaborare su progetti comuni, come antologie o progetti collettivi.
  • I membri possono condividere informazioni e esperienze relative al mondo dell'editoria, agenti letterari, concorsi, case editrici e riviste specializzate in fantascienza, e altri aspetti specifici del settore.

Sette è un buon numero per una lista, quindi direi che possiamo passare alla fase successiva.

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Gruppo Facebook
Reliquia ex ossibus

Reliquia ex ossibus

Ho già parlato di Reliquia ex Ossibus - soggetto e testi miei, ottimi disegni e inchiostri di Laura Pezzoli - sia qua che qua, quindi salto i convenevoli. Qualche giorno fa, in preda a un attacco di riordinite, mi sono reso conto che non avevo una copia delle tavole definitive, quindi ho sentito Laura che è riuscita a recuperarle. Mi sono detto: perché non ne approfitto per un bel post quasi a sforzo zero? Eccolo qua in tutto il suo splendore!

PS: chi non lascia un commento è un gaglioffo ildorro!

I quaderni del 2023

I quaderni del 2023

Il 2023 è stato un anno eccezionalmente speciale per la mia produzione letteraria: principalmente perché ho terminato la stesura di Jack Tano (titolo provvisorio) quando invece non mi sarei aspettato di riuscirci (mai?) in tempi così brevi.
Ho anche recuperato tre vecchi racconti e li ho conclusi - chiudendo parentesi rimaste aperte da troppo tempo. Infine ho dato inizio a un progetto per la scrittura di una serie di racconti brevi di fantascienza da proporre a riviste di settore; vedremo quel che succede.

I quaderni del 2023
I dorsi dei quaderni del 2023

Quest'accelerazione imprevista e imprevedibile ha portato con sé alcune novità, a partire da rito del cambio di quaderno, avvenuto ben due volte! Dal QDM13 (il giallo) sono passato al QDM15 (il rosso, mentre il QDM14 lo dedicai ad alcuni racconti brevi e si esaurì anni fa) e anche questo vide le proprie pagine riempirsi proprio gli ultimi giorni di dicembre, cosa che ovviamente mi portò al QDM16 (il nero, naturalmente).
Per il significato di QDM eccolo spiegato in un vecchio post.

Particolare QDM 13
Interno QDM 15
Particolare interno QDM 16

Al quaderno giallo ero particolarmente affezionato: lo usavo da maggio 2016 e mi era stato regalato l'anno precedente per il compleanno (notare la personalizzazione).

Con il rosso sono tornato a scrivere su pagine a righe e, nonostate i quadretti fossero più stimolanti per disegnini e scarabocchi, con le righe mi trovo molto bene per organizzare il testo, le note, le correzioni e altri piccoli vantaggi per la scrittura (il conteggio parole: 99,6 parole a pagina!) che poi sarebbe lo scopo principale!

Il nero è appene iniziato, anch'esso a righe. Fa parte della seconda serie su tre di quaderni che ho collezionato negli anni barattando favori con materiale promozionale (il rosso invece è più recente: terza serie). Per l'interno ho scelto questo adesivo Alfalfa che un po' mi ricorda Pelicula ma che ho avuto sott'occhio in cucina a lungo perché era sul contenitore della camomilla (da cui ha assimilato evidenti effetti psicomagici).
In copertina invece un furgoncino, a rappresentare il viaggio che spetta anche a questo quaderno: buon 2024 e buone scritture!

Cool cat
Brazil

Brazil

Scrivo ancora immerso nell'atmosfera disturbante di Brazil, capolavoro cinematografico di Terry Gilliam del 1985, che vidi la prima volta almeno vent'anni fa e di cui avevo mantenuto solo un ricordo sbiadito. Brazil è uno dei (pochi?) film distopici con una sceneggiatura originale, ovvero non è la versione cinematografica di un romanzo distopico ma nasce proprio per il grande schermo.

Il film è un caleidoscopio, e ogni dettaglio contribuisce alla costruzione di un mondo surreale. Gilliam usa senza tmore colori intensi e tendenti al buio, accompagnati da vertiginosi movimenti di macchina che simulano un'esperienza quasi nauseante. Con il suo tocco bizzarro, ci racconta una società distopica, una rappresentazione esasperata della nostra realtà tutta documenti, timbri, richieste e concessioni.

Le strade sono grigie e caotiche, inondando lo spettatore di un senso claustrofobico e disorientante. Gli edifici sono labirinti di strutture metalliche e cavi, simboli di un mondo ipertecnologico ma allo stesso tempo in disfacimento.

In un mondo dove la burocrazia e il controllo sono ossessivi, il potere reprime qualsiasi desiderio di libertà, spontaneità o amore, come manifesta il protagonista nei suoi viaggi onirici.

La trama di Brazil

Brazil inizio

Sam Lowry, un tecnocrate immerso in una società futuristica caotica e inefficiente, sogna una vita liberata dalla morsa della tecnologia e dalla burocrazia oppressiva. Il suo desiderio è volare via da quel mondo contorto e trascorrere l'eternità con la donna dei suoi sogni, Jill Layton.

Mentre cerca di correggere l'ingiusto arresto di Harry Buttle, Lowry si imbatte in Jill nella realtà, incarnando finalmente la figura che perseguita nei suoi sogni. Nel frattempo, la macchina burocratica lo ha erroneamente designato come colpevole di atti terroristici, mettendo in pericolo le vite di Sam e Jill.

La lotta per la libertà individuale e l'amore proibito si intrecciano, poiché Sam deve sfuggire sia alle grinfie di una società disfunzionale che all'accusa ingiusta di essere un criminale. La trama si snoda tra i sogni e la realtà, creando un ambiente surreale in cui l'individuo lotta contro un sistema distorto e oppressivo.

Burocrazia rima con distopia

La burocrazia è uno dei temi centrali della distopia di Brazil. I cittadini sono schiacciati da regole e procedure assurde, con la macchina amministrativa che diventa una forza oppressiva. La ricerca di efficienza sfocia paradossalmente in un sistema inefficace e inutile. Le richieste di documenti e firme si moltiplicano, creando un'atmosfera di frustrazione e impotenza. Questo tema è incarnato nella figura del protagonista, un impiegato insignificante intrappolato in una spirale di errori burocratici.

In una tale società minuziosamente programmata per essere efficiente, puntuale e ordinata, tutto è inefficiente e difettoso: la tecnologia, seppur onnipresente, è fallace e contribuisce all'assurdità generale. Apparecchiature automatiche si rompono o funzionano in modo errato, portando a situazioni comiche e grotteschedai registri governativi automatizzati all'impianto di condizionamento dell'aria casalingo che danno il la alla storia del protagonista, che si vedrà al contempo protagonista e vittima degli eventi da lui scatenati/subiti.

Galleria scrinsciottosa

Ecco il Magazzino dei Mondi: è uscito il #1 della fanzine fantascientifica italiana!

Ecco il Magazzino dei Mondi: è uscito il #1 della fanzine fantascientifica italiana!

Che cos'è Il Magazzino dei Mondi

Il Magazzino dei Mondi è un'entusiasmante iniziativa senza scopo di lucro, nata dalla passione e il piacere di condividere storie fantascientifiche. La sua missione principale consiste nell'accogliere e valorizzare i racconti degli scrittori e delle scrittrici italiani.

Sebbene il genere principale sia la fantascienza, con le sue molteplici sfumature e la possibilità di fusioni con altri generi, Il Magazzino dei Mondi intende battere anche territori inesplorati.

Saranno oggetto di pubblicazione racconti, romanzi - eventualmente a puntate - saggi, articoli e recensioni, nonché illustrazioni, senza obblighi contrattuali e con totale libertà creativa.

Gli autori riceveranno una copia timbrata e numerata de Il Magazzino dei Mondi in cui saranno pubblicati, e parte dei proventi.

Ho in mano il Magazzino dei Mondi

Indice de Il Magazzino dei Mondi 1

Il Magazzino dei Mondi #1 Indice

Ho letto con grande piacere (quasi) tutti i racconti brevi di questo primo numero de Il Magazzino dei Mondi, ma siccome non sono capace di scrivere una recensione degna di questo nome, mi sono limitato a un appunto preso a caldo a lettura terminata di ogni racconto, e qui lo riporto senza grosse rielaborazioni (spero nessuno abbia a risentirsi di questi miei pensieri, sono solo frutto del mio gusto personale e non intendono giudicare nessuno)!

Trashbuster

Mi è piaciuto parecchio, un lodevole esempio di fantascienza hard molto moderno, anche se è presente un linguaggio un po' troppo scurrile che avrei evitato.

La razionalizzazione di QFADZ

Un po' noioso e ricco di pezzi non funzionali alla trama. Qualche sforbiciata gli avrebbe fatto bene (es: l'approfondimento del background del protagonista).

Scarafaggi cibernetici

Divertente anche se il finale non mi è stato subito chiaro (ogni dubbio è svanito rileggendone la presentazione nell'editoriale).

Sono solo ombre

Particolari e personaggi dettagliati con cura; alcuni dialoghi eccessivamente aulici ma buon ritmo.

Esogeni

Molto ben narrato, avvincente e credibile.

In viaggio con SOFIA

Un curioso esperimento, anche se il finale m'ha un po' deluso.

The Counters

Questo racconto distopico non mi è piaciuto, risulta involontariamente assurdo sebbene l'idea potrebbe essere sfruttata bene (vedi Vox di Christina Dalcher),

Pianta grassa

Coinvolgente nonostante la brevità, descritti con dovizia le sensazioni e i pensieri del protagonista.

Questa è la verità

Credo di non averlo capito, ma non ho apprezzato particolarmente lo stile.

La storia ininiziata

Molto simpatica l'idea e la realizzazione del racconto ricorsivo. Peccato per la discutibile scelta del titolo.

Il Magazzino dei Mondi #1 Frontespizio

Il segnale

Qualcuno mi spiega che cos'ho appena letto?

Dante

Una lettura tutto sommato piacevole ma, date le premesse, un po' deludente nel finale.

La sostanza di cui sono fatti i sogni

Racconto al confine fra il mondo tecnologico e quello onirico, sicuramente pregevole ma poco vicino ai miei gusti.

La galleria

Ogni racconto era associato a un'illustrazione che ne faceva da intestazione e lo affiancava come dettagli di sfondo e simile; le ho raccolte in questa gallery!

Periodicità e modalità di partecipazione

Il Magazzino dei Mondi ha cadenza trimestrale, con ciascun numero che oscillerà tra le 100 e le 120 pagine (eccetto questo primo numero) ed è una comunità aperta a tutti. Per partecipare, basta inviare racconti, saggi, articoli e illustrazioni all'indirizzo indicato nella scheda Amazon della fanzine (il link nell'immagine di copertina qui a lato).

Il Magazzino dei Mondi #1

Conclusioni sulla prima uscita

Un primo numero davvero convincente, bravo alla redazione e a tutti i collaboratori che hanno contribuito con le proprie opere; unico appunto - e spunto per il futuro - riguarda gli articoli e le recensioni: se si chiama Pianeta Italia perché parla di film e romanzi stranieri? Davvero abbiamo bisogno dell'ennesima recensione del capolavoro di uno degli autori più celebri del panorama fantascientifico mondiale? Mi sembra intellettualmente più coerente dare spazio a romanzi o film italiani, magari di nicchia, che meritano di essere conosciuti dal grande pubblico.

E, visto che Il Magazzino dei Mondi ha un angolo della posta, scriverò alla redazione proprio questo: vediamo che dicono!

Tommy V

Tommy V

Ecco una chicca: non-so-quando in un non-so-dove, non-so-perché feci mio questo vecchio quaderno Splendor, evidentemente dedicato alla stesura della bella copia (non-si-sa-di-che-cosa).

Siccome non faccio mai quel che mi si dice, io il quaderno l'ho usato per le brutte, ovvero le prime stesure dei miei manoscritti. Il nono della serie, come si evince dal frontespizio:

QDMIX

Correva l'anno IX dopo il 2000 e - giusto per inquadrare il periodo - il quaderno contiene alcuni capitoli di Pelicula e la prima stesura del Il suicidio della ragazza dai bei capelli castani.

Bella Copia

Oltre a questi, ci sono anche le prime (e uniche) otto pagine di un altro racconto breve che mi ero appuntato in bacheca di recuperare: Tommy V.

Di Tommy V ero davvero certo che fosse da concludere, anche perché rappresentava uno di quei pensieri che ogni tanto ritornano spinti dal bisogno atavico di non lasciare inconcluse cose valide.

Di quei pensieri ne ho in continuazione, ma uno in meno da questi giorni: ho infatti ripreso in mano il racconto e l'ho concluso!

17:7:9

Sentendo parlare di uno scritto iniziato a luglio 2009 e concluso a ottobre 2023 si potrebbe pensare a qualcosa di enorme, invece è un racconto breve di circa 2.800 parole, con il 99,9% del tempo trascorso in mezzo impiegato a fare tutt'altro!

Riprenderlo in mano poteva essere complicato, ma grazie ai diagrammi di flusso per progettare la storia, è stato semplice: la sua grande velocità di esecuzione porta ad avere una focalizzazione che non avevo mai sperimentato prima, e definire gli obiettivi e come raggiungerli è più semplice se devi pensare solo per sommi capi. È un lavoro di pura strategia, che permette di mettere da parte la tecnica per la successiva fase di scrittura.

Non mi resta che da provare a usare questa strategia anche per un racconto nuovo, quindi pur opera di creazione, e non solo per trovare un modo per chiuderne uno già iniziato, come ho sempre fatto. Ne sarò capace? Ci provo e te lo dico!

SPLASC

SPLASC

Da relativamente poco tempo - quest'estate a occhio e croce - ho adottato la tecnica di appuntare le idee per nuovi racconti in senso letterale: con una puntina a una bacheca di sughero. Insieme ai foglietti con queste idee, ho aggiunto anche i titoli di alcuni vecchi racconti brevi che iniziai un bel po' di tempo fa e che per un motivo o per l'altro ho abbandonato (non voglio fare il vago per darmi un tono, il fatto è che proprio non ricordo).

Caffè Camillo

Può sembrare un metodo arcaico, ma averli sempre a portata visiva è più stimolante di dover aprire un software o la tal pagina di un quaderno. Questa settimana, in cui la bozza di JTTP (Jack Tano - titolo provvisorio) è sottoposta al mio primo beta lettore, ne ho approfittato per recuperare pezzi mai trascritti al PC, per lo più poesie e racconti lasciati a metà, fra cui anche uno di questi col titolo in bacheca.

Da recitare a Camillo

Ammetto che ricordavo solo il titolo - ispirato al nome di un mio pesciolino rosso del passato - e che appunto narrasse la storia di un pesciolino. Così come non ricordavo perché l'avessi mollato, allo stesso modo non ricordavo di che parlasse, ma soprattutto... non ricordavo che in realtà l'avevo finito!

Per ma quella albero che

Ecco dunque svelato il motivo per cui l'avevo mollato: era finito! E io che man mano leggevo pensavo potrei far evolvere la storia in questo modo e effettivamente la storia continuava così; sarebbe bello che ora accadesse questo ed eccolo accadere! Diciamo che il tempo non mi ha fatto cambiare troppo il modo di pensare a una storia. Il tempo... eh già, ne è passato un bel po'! Quasi la bellezza di 13 anni!

SPLASC

Ecco quel che si dice ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo! Il titolo del racconto è Un pesce non sa cosa vuol dire la sete, nella forma della fiaba per l'apprezzabilissima lunghezza di oltre 1.100 parole, scarabocchi esclusi.

Tre parole inventatre

Tre parole inventatre

Poi non dite che non voglio bene ai miei beta reader: ieri in tempi da primato condominiale ho terminato la trascrittura delle 118 pagine di quaderno, per un totale di 11.892 parole, e visto che ho già parlato di medie, la definitiva è di 100,78 parole/pagine scritte a mano. Notevole, non c'è che dire!

Ma non è di valori medi che intendo parlare ora, ma di assoluti, anzi è uno solo: il 3! Come le tre parole inesistenti che ho trovato in quest'ultimo tour de force trascrittorio, e non parlo di errori di scrittura, ma parole che proprio ero convinto esistesseo... e invece no!

Figurismo

Simbolismo

Figurismo doveva essere simbolismo, ma lascia che spezzi due lance a mio favore:

  • Avevo lasciato una nota a matita in cui mi ripromettevo di controllare la bontà della mia scelta
  • In realtà la parola esiste, anche se non ha niente a che fare con quel che intendevo io!

Euforismo

Euforia

Per scoprire anche tutte le parole che finiscono con -ismo clicca qua, rimani invece per continuare con me: euforismo naturalmente doveva essere euforia, ma guarda il tratto incerto con cui è vergato: doveva aver capito anche lui che qualcosa non andava!

Riassumero

Riassumettero

Riassumero non ha a che fare con gli antichi sumeri, ma è la coniugazione del verbo riassumere nel tempo passato remoto, terza persona plurale: riassunsero... ma se la dici tante volte molto velocemente esce riassumero, te lo assicuro!

Inventa una parola anche tu

Fammi sentire meno solo: inventa anche tu una parola e scrivila nei commenti, ti darò un voto valutando originalità, suono, personalità, colore, e precedenti passati e futuri!

La nostra storia praticamente è finita (cronache di riscrittura)

La nostra storia praticamente è finita (cronache di riscrittura)

È stato a dir poco sbalorditivo il ritmo che ho mantenuto da quando agosto è diventato quasi vivibile fino al termine di settembre, che mi ha permesso di scrivere la parola fine al romanzo. Ripeto per l'ennesima volta che non pensavo ce l'avrei fatta in così poco tempo: un paio di mesi invece che un numero imprecisato di anni. Continuo a scriverlo in ogni post perché ne sono davvero colpito!

Ultimo blocco

Il megliopeggio del mestiere

Ora però c'è la parte peggiore e migliore insieme del lavoro: la riscrittura al PC! La peggiore perché è una cosa scomoda, noiosa e lunghissima (questa volta non sto adottando trucchetti tecnologici) mentre è la migliore perché una riscrittura a freddo forzata è l'unico modo per assicurarsi di eliminare le vaccate fotoniche della prima stesura... e è inutile, ci sono sempre e comunque!

Questa volta sono 118

Sì, 118 pagine scritte con una pessima grafia che non auguro a nessuno di dover decifrare. Incuriosito su quanto materiale fosse ho fatto alcune stime: inizialmente pensavo che una pagina avesse mediamente 90 parole di testo, ma era una valutazione davvero maccheronica. Ora che ne ho trascritte una buona quantità posso sbilanciarmi con una più affidabile media di 99,6 parole a pagina. Che è quasi 100, manco a farlo apposta! Oltre undicimila parole in due mese non le ho mai nemmeno sognate, figuriamoci scriverle!

E questo considerando anche tutti gli scarabocchi e disegnini e cornicette e labirinti e varie ed eventuali, niente male dunque!

Insomma, questo per dire che anche se ultimamente qua scrivo poco, i lavori procedono spediti. I prossimi passi? Li conosco già, ma non ci voglio pensare. Al momento l'unico pensiero è quello della carta e dell'inchiostro e del taglio sul pollice destro che mi fa veder le stelle ogni volta che prendo male un tasto!

Sentenza

Scrittura del capitolo numero ultimo Jack Tano Edition

Scrittura del capitolo numero ultimo Jack Tano Edition

Sono trascorsi dodici anni da quando annunciai l'imminente conclusione della prima stesura di Pelicula, era infatti tardo giugno 2011 e il mio mondo era completamente diverso da quello di oggi. Ma proprio completamente, eh! Si trattava di una fase della mia vita che si è conclusa, quasi come se oggi ci fosse un altro me e quello là fosse qualcun altro di cui io ho qualche ricordo. Insomma, eccomi qua dodici anni e tre mesi dopo ad annunciare l'imminente conclusione del romanzo di Jack Tano, che ancora non ha un titolo, avendo iniziato proprio questa mattina il diciannovesimo e ultimo capitolo. Come da programmazione, la terza parte è entrata nella fase conclusiva del racconto, la maggior parte dei nodi è stata sciolta e l'epilogo è alle porte.

Struttura della parte 3 di Jack Tano

Anche se graficamente le parti con la cornicetta rossa (da fare) sembrano più di quelle verdi (completate), in realtà gli ovali azzurri rimandano ad altro che qua non è visibile, quindi il rimanente dovrebbe davvero confluire tutto nell'ultimo capitolo, così da avere un'opera completa in 19 capitoli più un breve prologo.

Tutto qua, volevo solo celebrare questo momento che fino a poco tempo fa non pensavo potesse essere già così vicino. E un in bocca al lupo me lo merito proprio!

Do un po’ i numeri di agosto ’23

Do un po’ i numeri di agosto ’23

Agosto è finito, l'aria è diventata respirabile e non si ha più tanto la situazione di essere una pizza dimenticata in un forno a legna (destino crudele). Da qualche giorno ho ripreso a vivere con la convinzione che adattarsi a un letargo al contrario sarà l'unico modo per la nostra specie di salvarsi: stendersi in una capsula condizionata verso fine giugno, regolare il ritmo cardiaco fino a rggiungere uno stato di morte apparente e iniziare lentamente il risveglio verso l'inizio di settembre.

Comunque, visto che ancora questo mese me lo sono dovuto vivere, ecco una serie di fatti significativi legati a numeri fino al dieci... con un po' di buchi, perché la vita vera è diversa dalla fikshon!

Zero

Zero peperoncini

Anche quest'anno ho provato (è la terza volta) a piantare i semi di peperoncino ricavati dal frutto sconosciuto recuperato al Parco Giardino Sigurtà, e anche quest'anno continua a perdere i fiori senza fare nemmeno un frutto. Mentre le altre piante qualcosa hanno prodotto (vedi i frutti in essicazione su stecco) questa zero peperoncini in tutto il mese, mannaggia!

Uno

Un prodotto per la rilettura

Sai quando al super si esaurisce inaspettatamente qualcosa - e non puoi tornare a casa senza perché in pratica eri uscito solo per quello - e così devi fare tappa da un'altra parte per quell'unico prodotto? Mi armo di pazienza, entro, prendo la pistola scanner per fare prima alle casse automatiche, pistolo il mio unico prodotto, vado a pagare e... scatta la rilettura! Ma come rilettura? Ho un solo prodotto! Sì la devo fare lo stesso. La cassiera s'è messa a ridere, io invece non ridevo!

Due

Andare in due in bicicletta può essere rischioso, a meno che tu non sia il temibile pirata Long John Silver, che abituato alle turbolenze dei sette mari, con il suo fido pappagallo capitano Flint potrebbe andarci anche con l'occhio chiuso (nella foto non è visibile la benda che porta abitualmente ma puoi ammirare la gamba di legno malamente camuffata da arto umano).
Nello zainetto oro argento e monili, la borraccia piena di rum. Ahr ahr ahr!

Long John Silver in bici

Tre

Tre è il numero di giorni che mi è servito per pianificare la parte 3 di Jack Tano... ecco un doppio tre!

Questa è stata la prima volta che ho iniziato a progettare la struttura partendo veramente da un foglio bianco: le altre volte o l'ho fatto a posteriori per avere una traccia di quanto già fatto, o l'ho fatto a lavoro iniziati, quindi con l'obiettivo di concludere una parte già esistente. Mi sono trovato molto a mio agio, mi chiedo perché in passato non abbia mai pensato di sfruttare questo metodo!

Struttura parte 3

Quattro

Val di Lembrio

Quattro gradi centigradi (stimati spannometricamente) sono la temperatura dell'acqua in cui mi sono immerso durante una gita in val di Lembrio; si notino il sorriso fasullo e le mani in alto perché in acqua mi facevano male da quanto era fredda!

Cinque

Cinque giorni di rilettura

Cinque sono i giorni che mi sono serviti per la rilettura totale globale del manoscritto, più sistemazione, omogeneizzazione e modifiche più o meno sostanziali.
Degno di nota è il cambio di nome di un gruppo di personaggi: mi sono reso conto - ma era da un pezzo che ci rimuginavo - che qualcuno avrebbe potuto mal interpretare le mie intenzioni e accusarmi di razzismo, inoltre ne ho trovato uno che mi piaceva di più e così ho preso tre piccioni con una fava!

Sei

Non pervenuto ma, visto che c'è lo zero, alla fine i punti saranno comunque dieci!

Sette

Sette sono le volte che ho dovuto rivoluzionare la rosa iniziale del Dinamo Stuparich per il campionato di fantacalcio 2023/24.
Riuscirà a migliorare l'ambiguo campionato della scorsa stagione in cui ha lottato per la salvezza per tutto l'anno e alla fine e si è qualificato in Champions?
Mi raccomando rinnova l'abbonamento, abbiamo bisogno anche del tuo tifo!

Formazione iniziale Dinamo Stuparich 2023-24

Otto

Otto rappresenta il mese di agosto nel calendario gregoriano, e siccome non avevo altri otto significativi ho scelto questo nefasto. My game my rules!

Nove

Nove giorni di non scrittura

Nove sono i giorni consecutivi di non scrittura a causa del caldo. Non ho scritto una parola ma avevo la volontà di farlo... non come quando non si ha voglia o le idee sembrano finite: c'era tutto, tranne le condizioni climatiche per lavorare! La foto è di Ferragosto, quando mi sono alzato alle prime luci per correre a occupare un tavolo e un punto griglia in Val Bertone: ho approfittato dell'immersone nella natura per iniziare il capitolo 16, dopo di ché un lungo stop di sudore e sofferenza (più sudore in realtà).

Dieci

Augurazioni, augurazioni! Abbiamo festeggiato il compleanno della mia Tati! Auguri e augurazioni!

Tati 10 anni

Racconto fotografico della gita al Lago di Lova

Racconto fotografico della gita al Lago di Lova

Venerdì sera sono partito per Borno (BS) per una gita sull'Altopiano del Sole, così sabato mattina mi sono incamminato per il Lago di Lova, un affascinante specchio d'acqua alpino che occupa la parte inferiore di una conca d'origine glaciale. Si trova tra il maestoso gruppo montuoso del Pizzo Camino (con un'altitudine di 2491 m) e il monte Mignone (che raggiunge i 1742 m).

Le fonti d'approvvigionamento del lago provengono da due torrenti montani di modeste dimensioni, che discendono dalle elevazioni circostanti. Eventuali eccessi idrici vengono rilasciati a valle, contribuendo alla formazione del torrente San Fiorino, che rappresenta il naturale emissario del lago e confluisce come affluente sinistro nel Trobiolo.

Inserito in un tipico ambiente naturale delle Prealpi lombarde, il Lago di Lova è circondato da vaste distese di abeti rossi lungo la sponda meridionale del bacino. Sul lato nord, invece, si estende un ampio pendio erboso.

A differenza di altre volte non ho preso appunti della gita con impressioni e fatti curiosi, ma armato di vera macchina fotografica ho rubato qualche scatto che ora ripropongo con in calce il titolo di un possibile racconto ispirato dall'immagine, che però non ho intenzione di scrivere. Che, devo fare tutto io?

Peperoncino rosso fiamma (viva)

Peperoncino rosso fiamma (viva)

Oltre ad aver inaugurato il mio nuovo quaderno, questo capitolo chiude il trittico della sezione di approfondimento che ho voluto inserire nel romanzo.

Non sempre è possibile inserire nella storia principale tutto quello che è funzionale, alcuni avvenimenti paralleli o certe dinamiche che necessitano di un ragionamento ulteriore, rischiano di finire intrappolati in uno spiegone che personalmente trovo sempre assai poco gradevole e sempre e comunque fuori luogo.

Se serve una spiegazione forse la questione era stata trattata male? In modo inadeguato? Non era poi così importante ma forse sì e allora eccola qua fra capo e collo? Boh, non mi ha mai convinto.

A volte è fatta bene, non dico di no, dico però che quel a volte ha una freqenza troppo bassa per i miei gusti.

E allora che ho fatto?

Che ho fatto? Mi sono inventato questa sezione del libro che è - diciamo - facoltativa: ho scritto tre capitoli prima di entrare nella conclusione della storia vera e propria per creare un po' di pathos (in realtà è solo un effetto collaterale positivo) e permettere al lettore di vedere le cose anche dal punto di vista di qualcuno che in quel momento era fuori dalla narrazione.

È davvero facoltativa?

Col cavolo! Visto che mi sono impegnato tanto a scriverla come minimo devi leggerla dieci volte! È come con il capitolo di storia facoltativo alle medie:

È facoltativo ma nell'interrogazione lo chiedo lo stesso!
Profe stronza di storia
Vox di Christina Dalcher (in più di 100 parole)

Vox di Christina Dalcher (in più di 100 parole)

Vox di Christina Dalcher è un romanzo distopico avvincente e provocatorio che ci trasporta in un futuro inquietante, in cui il governo teocratico USA ha privato ogni donna del potere dell'eloquenza. Nella società immaginata da Dalcher, le donne sono costrette a indossare dei bracciali conta parole che le limitano a sole 100 parole al giorno, superate le quali subiscono una dolorosa scarica elettrica.

Protagonista di Vox è Jean McClellan, ex brillante linguista, ridotta al parziale silenzio forzato, costretta a sottostare al sistema patriarcale che ha preso il sopravvento sulla società. Ma quando si rende conto delle ripercussioni di quello stile di vita inumano sulla sua giovane figlia, si rende conto che deve fare qualcosa per ribellarsi.

Quarta di copertina

Vox di Christina Dalcher
Jean McClellan è diventata una donna di poche parole. Ma non per sua scelta. Può pronunciarne solo cento al giorno, non una di più. Anche sua figlia di sei anni porta il braccialetto conta parole, e le è proibito imparare a leggere e a scrivere. Perché, con il nuovo governo al potere, in America è cambiato tutto. Jean è solo una dei milioni di donne che, oltre alla voce, hanno dovuto rinunciare al passaporto, al conto in banca, al lavoro. Ma è l'unica che ora ha la possibilità di ribellarsi. Per se stessa, per sua figlia, per tutte le donne. Limite di 100 parole raggiunto.

Citazioni da Vox

Posizione 171-173

Alla fine, che differenza c’è tra un manipolo di buzzurri sperduti nel nulla che consigliano di sposare ragazzine adolescenti e un gruppo di ubriaconi in maschera che lanciano perline a chiunque metta in mostra le tette su St. Charles Avenue?

Posizione 306-306

non puoi protestare contro qualcosa che non ti aspetti.

Posizione 526-527

il golf: un distillato di noia con mazze e palline.

Posizione 625-626

Io mi ritraggo d’istinto, come un cane randagio spaventato che sa cosa significa cadere in trappola.

Posizione 730-731

più di tutto, mi manca sperare.

Posizione 1280-1281

Quel semestre era stato l’inizio della fine per me e Jackie. Avevo cominciato a frequentare Patrick e preferivo le nostre chiacchierate notturne sui processi cognitivi agli sfoghi rabbiosi di Jackie contro qualunque cosa.

Posizione 1326-1327

Ultimamente, sembra che tutto sia una scelta fra diversi gradi di odio.

Posizione 1358-1361

Forse è questo che è capitato in Germania coi nazisti, in Bosnia coi serbi, in Ruanda con gli hutu. Mi sono chiesta spesso come facciano dei ragazzini a diventare dei mostri, come imparino che uccidere è giusto e l’oppressione legittima, come faccia il mondo a essere stravolto fino a diventare irriconoscibile nell’arco di una sola generazione. Non è poi così difficile.

Posizione 1369-1370

Morgan è un idiota che non sa di esserlo. La specie peggiore.

Posizione 1376-1376

Parole, passaporti, soldi: persino i criminali ne hanno due su tre.

Posizione 1512-1513

Per capire il vero carattere di un uomo, penso che sia necessario vedere come si comporta quando una donna gli vomita davanti

Posizione 1579-1586

Sapevo che c’erano due pesi e due misure, che esistevano club privati che erano sbucati in città sia piccole sia grandi, dove gli uomini single con le carte in regola potevano andare a scaricare stress e sperma su professioniste dell’intrattenimento. Patrick me ne aveva parlato dopo aver sentito una conversazione al lavoro. Erano l’unico posto in cui si poteva ancora trovare un pacchetto di preservativi. La prostituzione è la professione più vecchia del mondo, dicono. E non si può eliminare qualcosa di così antico. Inoltre gli omosessuali erano stati sistemati nei campi di prigionia e le adultere come Annie Wilson lavoravano in fattorie in North Dakota o nel Midwest rurale. I Puri dovevano occuparsi delle donne single che non avevano una famiglia che le potesse accogliere, perché non potevano certo vivere da sole, senza favella né entrate. Hanno dato loro una scelta: sposatevi o entrate in un bordello.

Posizione 1642-1643

Le labbra si muovono appena mentre parla; il torace robusto non sembra seguire il movimento abituale di chi respira.

Posizione 1678-1679

Ha la stazza di un congelatore industriale ed è silenzioso come una tomba. Ha l’aria di uno che ha ucciso per Dio o per la patria. O per soldi.

Posizione 1688-1690

«Porca puttana», dice Lin. Morgan sembra scandalizzato. Bene. Lorenzo pronuncia una parola sola in italiano, che però è un concentrato di significati. «Cazzo.»

Posizione 1709-1711

Lorenzo si sta ancora guardando attorno, in questa stanza che potrebbe contenere cinque laboratori scolastici di chimica. Siamo solo tre. Quattro, se contiamo Morgan, ma nessuno lo fa.

Posizione 1722-1723

La National Science Foundation si è trattenuta a malapena dal mettere l’emoticon che ride sulla nostra ultima richiesta di fondi

Posizione 1829-1831

Tra saluti, baci e promesse di risentirci domani, ci vogliono dieci minuti buoni per chiudere la chiamata. Se le donne italiane avessero un numero di parole limitato cui attingere come noi, le sprecherebbero tutte per salutare alla fine di una conversazione.

Posizione 1831-1833

Solo dopo aver chiuso FaceTime noto la busta di carta sulla scrivania di Patrick. Sopra, a lettere cubitali, c’è scritto TOP SECRET. Chiunque abbia avuto la brillante idea di segnalare documenti classificati con scritte rosse che ne suggeriscono il contenuto era un imbecille.

Posizione 1896-1899

Mi aspetto di sentire da un momento all’altro il campanello, un suono del tutto normale, che una volta sentivo con piacere. I campanelli significano amici in visita durante le vacanze, pacchi in arrivo, coppie di giovanotti amichevoli dallo Utah, sempre gradevoli e gentili a dispetto della mia resistenza alla conversione. I campanelli significano bambini mascherati da fantasmi e goblin e principesse e supereroi che urlano: «Dolcetto o scherzetto?»

Posizione 1982-1983

«Puoi sempre partire da una cosa piccola, Jeanie. Partecipa a una manifestazione, distribuisci volantini, parla alla gente di ciò che succede. Non devi mica cambiare il mondo da sola, sai.»

Posizione 2006-2008

«Piantala, tesoro.» Deve vedere quel filmato, anzi, dovrebbe essere legato alla sedia con le palpebre spalancate a forza, come quel figlio di puttana nel film tratto dal romanzo di Anthony Burgess.

Posizione 2134-2134

«Bellezza, c’è sempre una resistenza.

Posizione 2281-2284

Lorenzo. Devo trovare Lorenzo. Un tacco mi s’incastra nello spazio vuoto tra l’ascensore e il pavimento; che cosa stupida, i tacchi alti. Jackie diceva che erano macabri, come la pratica cinese di fasciare i piedi. «Un’invenzione del cazzo. Creati da qualche maschio stronzo per fare in modo che le donne barcollino, che gli camminino due passi indietro», diceva seduta sul divano, facendo ruotare il piede che calzava un sandalo.

Posizione 2317-2319

«Meglio che vada.» Il tragitto fino alla fattoria di Sharon Ray durerà un’ora, considerato il traffico, e vorrei passare da Olivia King prima di cena, chiamare l’ospedale dov’è ricoverata mia madre e (non dimenticartene, Jean) far ubriacare mio marito per poter rubare documenti governativi classificati dal suo ufficio. È un bel programmino, per un venerdì sera qualunque.

Posizione 2456-2470

«Insomma, compare la sua immagine sullo schermo e Mr Gustavson ci dice che quello è il tipo di ragazza che tutti dobbiamo evitare, perché ha il demonio dentro di sé e ci trascinerebbe tutti a fondo… sai, tipo all’inferno.» «Santo cielo.» Cerca di ricomporsi, inspirando a fondo e parlando con voce più ferma. «Lo sai cos’ha detto?» Non credo di volerlo sapere. «No. Cosa?» «Ha detto che non si dovrebbe mai insultare la gente con parole come ’puttana’ o ’vacca’ o ’sgualdrina’. Però ha detto pure che qualche donna meritava di essere chiamata in quel modo. Come Julia. Così ci ha chiesto di urlarle contro quelle cose, mentre il filmato andava avanti. Sembrava così piccola, mamma. Così indifesa. E le hanno tagliato i capelli. Tutti quanti. Proprio a spazzola, capito? Mr Gustavson ha detto che hanno fatto bene. È quello che si faceva con gli eretici durante l’Inquisizione spagnola, e alle streghe a Salem.» Inizia a ridere, in modo quasi isterico. È la risata di un pazzo. Ma non smette di parlare. «E non è finita qui! Mr Gustavson si è messo a girare per l’aula sorridendo, e ci ha mostrato un foglio di carta coi peggiori insulti immaginabili scritti sopra. Ti ricordi quella cosa delle sette parolacce? Ecco, lì ce n’erano altre cinquanta. Poi ci ha chiesto di prendere un quaderno e di scrivere una lettera – una lettera personale, da ciascuno di noi – a Julia King, usando quante più di quelle cazzo di parolacce possibili. Dovevamo dirle che si meritava ciò che le stava capitando, e augurarle buon divertimento a spaccarsi la schiena nei campi.» Non reagisco nemmeno quando Steven dice cazzo. A confronto di tutto ciò che mi sta raccontando, quella parolaccia sembra una ninnananna. «E tu l’hai fatto?» «Ho dovuto, mamma. Se mi fossi rifiutato, avrebbero pensato…» La bocca gli si tende in un sorrisino. «Il male trionfa quando la gente perbene rinuncia all’azione. È così che si dice, giusto?»

Posizione 2549-2553

Da due minuti a questa parte, non sono più solo Jean. Sono Jean la ladra. O la traditrice. Mi chiedo quale tipo di punizione il reverendo Carl e il suo branco di Uomini Puri abbiano ideato per i sovversivi. In un mondo in cui le donne vengono spedite in Siberia – in North Dakota, cioè – per crimini innocui come la fornicazione, e in cui Jackie è condannata a marcire per sempre in un campo di concentramento per omosessuali, di sicuro alle donne che trafugano segreti di Stato sarà riservato un orribile trattamento specifico.

Posizione 2563-2564

Non siamo certo messi male come Winston Smith, che deve accucciarsi nell’unico angolo cieco del suo monolocale perché il Grande Fratello non l’osservi attraverso uno schermo, ma abbiamo telecamere anche noi.

Posizione 2643-2644

Appena quattro giorni, e tutta la mia vita è passata da brutta a schifosa

Posizione 2661-2663

Faccio la doccia più rapida della mia vita, mi pettino i capelli ancora sporchi e metto un paio di jeans larghi e una camicia di lino che lascio fuori dai pantaloni. Chi se ne importa dell’eleganza: ho caldo, ho fretta e sono incinta.

Posizione 2665-2667

L’hanno rasata, ovviamente, me lo aspettavo. Non mi aspettavo però che avrebbero fatto un lavoro così raffazzonato, neanche l’avesse fatto un cieco malato di Parkinson con un tosapecore.

Posizione 2811-2813

La macchina di Lorenzo è parcheggiata nel vialetto, e le ondate di calore che ancora fuoriescono dal cofano infiammano l’aria, distorcendo le immagini. È arrivato per primo, è ovvio: un automobilista italiano può benissimo andare a vivere altrove ma la sua guida folle lo seguirà ovunque

Posizione 2858-2859

Sì, invece. E non solo da giovedì, quando ho firmato il contratto con Morgan. Ho iniziato a essere responsabile due decenni fa, la prima volta che non ho votato

Posizione 3180-3181

Il sonno ha il pregio di cancellare tutto, almeno finché dura.

Posizione 3585-3587

Nel laboratorio c’è un televisore, uno schermo piatto grande come un campo da football. Una dimensione ragionevole – rifletto –, visto che di solito un uomo compra una TV del genere per passare i weekend a guardare altri uomini che danno calci a un pezzo di cotenna di maiale su un prato artificiale.

Posizione 3918-3919

Uno scricchiolio indica il momento in cui un paio di occhiali diventa inutilizzabile.

Posizione 4151-4152

E poi mi piace guardare le donne italiane. Parlano con le mani, con tutto il corpo, con tutta l’anima. E cantano.

Tora "legge" Vox

L'unico arricciamento nasale

Devo dire che l'unica cosa che mi ha lasciato davvero interdetto è l'aspetto tecnologico dei bracciali fulminatori: possibile che questi apparecchi relativamente piccoli possano rilasciare scariche tanto forti, tanto numerose e non aver mai bisogno di essere ricaricati? OK, io sospendo l'incredulità, ma volevo puntualizzarlo lo stesso!

Giudizio finale

Vox è un'opera angosciante (nella migliore tradizione del romanzo distopico!) che prova a mettere in luce l'importanza della resistenza contro l'oppressione, ed esplora temi fondamentali come la libertà di parola, il potere del linguaggio e il ruolo delle donne nella società.

Con uno stile di scrittura coinvolgente, Dalcher ci immerge in un futuro distopico che mette in discussione le nostre percezioni sulla libertà e l'uguaglianza di genere. Attraverso le vicende di Jean e delle altre donne coraggiose che incontrerà lungo il suo cammino, il romanzo ci propone le conseguenze devastanti di una società controllata dal potere religioso, in cui le parole possono essere controllate e manipolate.

Non ho potuto fare a meno di avvicinarlo a Il racconto dell'ancella: entrambe le protagoniste - Difred e Jean - affrontano una teocrazia oppressiva che limita le loro libertà e che mira a sottometterle, entrambe lottano per mantenere la propria identità e cercano di resistere alle restrizioni imposte dal regime. Sono caratteri coraggiosi che si ribellano contro le ingiustizie e cercano di trovare modi per opporsi alle forze che cercano di sopprimerle. Noi ne saremo capaci?

Quant’è lungo un romanzo?

Quant’è lungo un romanzo?

Nell'ultimo periodo, l'attività di produzione letteraria ha assunto una concretezza insperata, tanto da lasciarmi quasi impreparato sul prosieguo della scrittura.

Non pensavo che avrei potuto pronunciare queste parole così presto, ma sto davvero intravedendo la fine! E con questa intravisione quasi mistica iniziano le prime paranoie! Paranoie prima di tutto perché su argomenti di cui è inutile preoccuparsi in questo momento, o è inutile preoccuparsi in assoluto, come quello di cui voglio parlare: il numero di pagine che deve avere un romanzo.

Lo so che il valore di un romanzo non è misurato in numero di pagine, di cartelle, parole o caratteri, che non esiste un minimo o un massimo, ma di questo ho già parlato: è un semplice delirio da intravisione del finale.

La classificazione

Però in realtà una classificazione esiste, anzi ce ne sono molte e nessuna di queste può dirsi ufficiale… e se sei capitato su questa pagina perché eri interessato proprio a questo cercherò di accontentarti. Durante le mie ricerche (presenti e passate) ho trovato svariate organizzazioni e catalogazioni, alcune addirittura riportavano il numero massimo di parole che un romanzo dovesse avere… chiaramente errate e inutili.

La descrizione che mi è sembrata più ragionevole è quella specificata dal The Science Fiction and Fantasy Writers of America per le categorie del celebre Premio Nebula, che ha solo 4 suddivisioni, sulla base di racconto e romanzo; eccola schematizzata:

CategoriaAnalogo italianoParole
Short storyRacconto brevefino a 7.500
NoveletteRaccontoda 7.500 a 17.499
NovellaRomanzo breveda 17.500 a 39.999
NovelRomanzoda 40.000
”Quanto

La differenza in editoria

OK, ora che abbiamo questa comoda tabellina che ce ne dobbiamo fare? Ovvero, oltre a poter dire che Io sono leggenda è un romanzo breve e invece Arancia Meccanica è un romanzo e basta, qual è la differenza editoriale sostanziale fra le due tipologie?

Onestamente non ne capisco lo scopo; ovvero: se compro un libro di racconti so che non leggerò un romanzo, ma se comprassi un romanzo breve dovrei pensare di avere in mano qualcosa che non sia un romanzo?

Trovo la risposta in alcune parole che ho scritto nel paragrafo precedente: nessuna di queste può dirsi ufficiale. Infatti non esistendo un'istituzione preposta a stabilire questi canoni, il tutto è completamente soggettivo e dunque fuffa.

Nota di fondo: credo sia comunque una cosa più in uso nel mondo anglosassone che in quello civilizzato (ricordo ancora che misurano i liquidi in tazze e cucchiaini da tè).

Scrittura a lume di candelotto

Scrittura a lume di candelotto

Commentando l'articolo La seduzione delle ombre sul blog Liberamente Giulia ho scritto: ci metterei la firma per riuscire a scrivere un libro ogni due anni (nel dubbio, ribadisco il concetto).

Beh, forse galvanizzato da un irripetibile mix di riciclone e sblocco dello scrittore, sono riuscito a completare la scrittura di un intero capitolo in meno di due mesi, e secondo i miei standard è spavenotosamente poco!

Ora ho concluso la parte 2, sapientemente descritta dal diagramma di flusso che si intravede in foto, e devo iniziare i capitoli che portano alla conclusione del libro. Mi tramano le mani mentre scrivo queste parole!

Ho parecchie cose in testa da razionalizzare, ma so che devo sistemarne altrettante se non di più di quelle già scritte, oltre naturalmente a trascrivere il capitolo appena terminato. Sento il pavimento trotterellare sotto ai piedi, ma forse è solo il candelotto che sta per esaurire la miccia!

Kimagure Orange Road + vota la copertina!

Kimagure Orange Road + vota la copertina!

Kimagure Orange Road (La capricciosa via degli aranci), conosciuto anche come solo Orange Road o con l'abbreviazione KOR è uno dei pezzi più vecchi della mia collezione. Pubblicato dal 1992 al 1994, è la prima pubblicazione dell'allora nascente sezione giapponese della casa editrice Star Comics.

È stato a lungo uno dei miei preferiti, grazie anche alla serie animata guardata da bambino e alla vicinanza anagrafica con i tre protagonisti, tanto che avevo il rito della rilettura annuale di Orange Road... cosa che poi a un certo punto è cessata, ma ora l'ho ripreso in mano quasi per scherzo e prima che me n'accorgessi l'avevo riletto tutto un'altra volta!

Trama e influenze

Creato da Izumi Matsumoto, pseudonimo di Kazuya Terashima, Orange Road è una storia romantica, di formazione basata al 99+1% su equivoci, incomprensioni e la più totale incapacità di prendere una decisione del giovane protagonista, Kyosuke Kasuga, che è pure dotato di ESP, fonte inesauribile di guai.

Il manga racconta le avventure di Kyosuke, i suoi amici e le sue vicissitudini amorose. La trama si concentra principalmente sul complicato triangolo amoroso tra l'indeciso Kyosuke, la solare Hikaru Hiyama e la misteriosa Madoka Ayukawa.

Il manga ha ottenuto un notevole successo sia in Giappone che all'estero ed è considerato un classico del suo genere. È stato adattato anche in una popolare serie anime, e ha lasciato un'impronta significativa nel panorama dei manga e degli anime, tanto da essere ancora apprezzata dai fan dopo tutti questi anni.

Orange Road tutto impilato

Che cosa possiamo imparare dalla sceneggiatura di Matsumoto

Izumi Matsumoto è un furbacchione, e da lui possiamo imparare alcune cose... non per essere furbacchioni come lui, ma per aumentare la nostra consapevolezza.

La sua fortuna - o bravura che non è più stato in grado di esprimere - è stata quella di aver dato vita a un team di personaggi molto ben caratterizzati e particolarmente efficaci quando fatti interagire.

I protagonisti di KOR si muovono in un'ambientazione che sembra fatta apposta per scaturire un forte senso di nostalgia, e la combinazione di guai, incomprensioni e problemi di vita quotidiana genera episodi molto piacevoli e divertenti. Non importa quanto ripetitivi e sempre simili essi siano, Matsumoto sa che modificando minimi dettagli, anche insignificanti, la formula funziona sempre, e alla grande!

Per fare un esempio, perché i capitoli in cui Kyosuke e Kazuya si cambiano corpo dovrebbero continuare a essere interessanti anche dopo la prima volta? Perché vale lo stesso quando Hikaru equivoca un comportamento di Kyosuke con Madoka (i tre nomi possono essere messi in qualunque combinazione e il discorso è comunque valido), con seguente chiarimento e fine dell'episodio con Kyosuke che subisce qualche forma di punizione?

La risposta probabilmente è che, identificandoci con un personaggio, i momenti di difficoltà che vice ci fanno empatizzare con lui, e vedere la situazione che bene o male si risolve riportando tutto ai livelli iniziali ci rassicura e ci fa stare bene.

Izumi, buon'anima di furbacchione!

I personaggi

OK lo ammetto, dovrei vergognarmi. Ma invece no! Ecco infatti una bella scheda dei personaggi già fatta, pubblicata nel decimo volume che quindi coppincollo senza ulteriori patimenti!

I personaggi di Kimagure Orange Road

Lossò, non si legge benissimo ma è stata davvero dura fotografare quelle pagine: i volumi scricciolano minacciosamente alla minima apertura oltre i 15° e sfasciarli è un attimo! Alcuni ormai non sono altro che raccoglitori di fogli sfusi (sigh! Me tapino!) quindi va bene così, yeee!

Ammiriamo l'evoluzione grafica di Orange Road

I disegni eccezionali della serie anime - il character design è di Akemi Takada - fanno letteralmente impallidire quelli dei primi volumi del manga... che erano davvero disegnati in modo approssimativo! Ho selezionato alcune vignette sparse qui e là per apprezzare l'evoluzione dei disegni, che per fortuna fanno presto a migliorare!

Kimagure Orange Road Vol 01 Pag 005
Kimagure Orange Road Vol 02 Pag 005
Kimagure Orange Road Vol 02 Pag 051
Kimagure Orange Road Vol 05 Pag 088
Kimagure Orange Road Vol 08 Pag 133
Kimagure Orange Road Vol 12 Pag 100
Kimagure Orange Road Vol 14 Pag 081
Kimagure Orange Road Vol 15 Pag 105
Kimagure Orange Road Vol 16 Pag 006
Kimagure Orange Road Vol 18 Pag 009
Kimagure Orange Road Vol 18 Pag 128
Kimagure Orange Road Vol 20 Pag 075
Kimagure Orange Road Vol 21 Pag 054
Kimagure Orange Road Vol 25 Pag 040

Grande concorso a premi (senza premi) vota la copertina!

Le copertine di Orange Road furono oggetto di molte discussioni, dalle pose osé di Madoka alla scritta Dalla serie TV È quasi magia Johnny, inoltre avendo i volumi italiani meno pagine degli originali, c'era necessità di copertine extra, e quindi alcune semplici illustrazioni sono state promosse al rango di copertina. Insomma, c'è da sbizzarrirsi!

Ma per te qual è la migliore? Sfogliale qui sotto, clicca la tua preferita e premi Invia per votare e scoprire la classifica generale!

Riciclone, che passione!

Riciclone, che passione!

Dal primo capitolo dei testi profetici della Sacra Scuola del Riciclone di Hokuto:

Non si butta via niente.

Specialmente quando si tratta di lavori che hanno richiesto lacrime e sudore, ma anche il semplice sforzo non è da sottovalutare. Ecco perché nel corso dei secoli abbiamo inventato le scatole. Le scatole sono oggetti che contengono altri oggetti: geniale! E nel mondo moderno abbiamo integrato le scaole con strumenti digitali che svolgono lo stesso compito: le cartelle, alias directory alias archivi alias riempio il desktop di roba che non userò mai ma almeno so sempre dov'è, perché... il perché ce lo spiega un passo dal secondo capitolo dei testi profetici della Sacra Scuola del Riciclone di Hokuto:

Non si sa mai.
Cartella Archivio

Il mio archivio

Devo dire che il mio archivio delle produzioni letterarie è piuttosto ben organizzato: è diviso per forma, classificato per genere e ordinato per stato, dalla bozza al pubblicato passando per stadi intermedi che ricordo solo quando ci devo mettere mano (più che ricordarli ne prendo atto, ma vabbè).

Poi ci sarebbero anche gli appunti, ma quelli preferisco considerarli opportunità da cogliere in modo casuale a seconda dei capricci del destino.

Il miracolo del riciclone

Ritaglini

Perché ne parlo? Credo che - sfumatura più, sfumatura meno - siamo tutti fedeli adepti della Sacra Scuola del Ricicolone di Hokuto, no? Ebbene, quante volte però è successo che un pezzo scritto e lasciato a decantare in archivio calzasse con perfezione quasi chirurgica con un bisogno specifico del presente? A me quasi mai... fino a ora!

Sì, perché ravanando fra i miei vecchi scritti alla ricerca di qualcosa che rispettasse i vincoli imposti da un concorso letterario cui intendevo partecipare, mi è capitato un pezzo di cui non ricordavo che il titolo e rileggerlo è stata un'epifania.

Oltre al piacere nella lettura (cosa non afftto scontata in lavori così vecchi e mai rimaneggiati) ho trovato il pezzo del puzzle che si incastrava perfettamente in quello che sto scrivendo ora: un brano al cui interno avevo lasciato un asterisco, con la nota di sviluppare il collegamento più avanti.

Qualcuno potrebbe pensare a una cosa simile come a una specie di scorciatoia, di trucco o di imbroglio, come se rubare a se stessi fosse una pratica da evitare, un peccato. Io invece ho visto la meravigliosa opportunità di perpetrare un crimine senza parte lesa! Anzi di più: recuperare dall'arido dimenticatoio una gemma e permetterle di fiorire in un terreno fertile, vedi pure come sono poetico!

Uniamoci sotto la croce del riciclone e ringraziamo

La Croce del Riciclone

Che poi non è una croce, ma visto che è un nome di successo, ricicliamo anche il nome di quest'iconografia!

Tu per che cosa devi ringraziare la Sacra Scuola del Riciclone di Hokuto? Se vuoi puoi anche rispondere ricicilando questo post, e quando non ti servirà più stampalo e conferiscilo nel bidone della carta.

Fantaronco 2022/23: seconda stagione in A

Fantaronco 2022/23: seconda stagione in A

Come succede a ogni inizio giugno, ecco il resoconto della stagione fantacalcistica appena conclusa della mia fantasquadra Dinamo Stuparich, iscritta alla lega del Fantaronco, alla sua seconda stagione consecutiva (e in assoluto) nella massima serie. A seguire il consueto contributo grafico dello stemma societario.

L'anno scorso Dinamo Stuparich si è piazzata in seconda posizione, dopo una stagione fenomenale e impensabile; quest'anno - complici alcune modifiche al regolamento - la situazione è stata decisamente più ostica!

Fantaronco 2021/2022 Logo Dinamo Stuparich

L'obiettivo della stagione 2022/2023

Presi dall'entusiasmo del secondo posto la proprietà ha puntato in alto: quest'anno dobbiamo vincere un titolo! hanno tuonato in coro presidente e amministratore delegato. Il bello degli obiettivi è che possono essere modificati, infatti dopo un lungo e pericoloso stazionamento nei pressi della zona retrocessione la proprietà ha tuonato: quest'anno dobbiamo salvarci!

La salvezza: obiettivo fissato!

Dinamo Stuparich (Andrea Cabassi) 2022/2023

Rosa Dinamo Stuparich 2022/2023

Com'è andata in campionato

La regola di cui parlavo prima riguarda l'ampliamento della zona retrocessione: da 4 a 6 posti per riequilibrare il numero di squadre per ogni lega. La zona salvezza è stata cortissima per tanti, fino alle ultimissime giornate, ma alla fine sono arrivato quinto a parimeritro grazie a un buon finale di stagione, sesto non so per quale classifica avulsa, sta di fatto che la salvezza è stata raggiunta!

A seguire la classifica finale e una gallery delle (poche) giornate in cui mi sono trovato in testa alla classifica!

Classifica Serie A 2022/2023

Com'è andata al Gran Premio

Recap: il Gran Premio è una competizione cui partecipano le squadre di tutte le leghe (Serie A, B e C), misurandosi sulla somma dei punteggi delle singole giornate di campionato.

Un'altra modifica al regolamento - che invece mi ha avvantaggiato - riguarda proprio il Gran Premio: ora infatti la qualificazione alle coppe dipende dal piazzamento in questa classifica, e in virtù del mio quindicesimo posto mi qualifico per la seconda volta consecutiva alla prestigiosa Champions FR League! Altro che salvezza!

Classifica Gran Premio 2022/2023

Com'è andata la Coppa

In coppa ho superato il mio girone per il buco della serratura, ma sono subito uscito ai sedicesimi.

Andamento Coppa 2022/2023

Com'è andata la Champions FR League

Una partenza deludente che ha influenzato tutte le competizioni, facendomi uscire ai gironi (ma a pari punti!) dalla Champions FR League. Rimane un'importante esperienza che ci ha fato maturare in vista degli incontri dell'anno prossimo!

Andamento Champions FR League 2022/2023

Andrea Cabassi Ringrazia

Anche quest'anno ecco il dovuto ringraziamento a Gianluca e Paolo che si sono impegnati al massimo per portare avanti la baracca, e chi volesse iscriversi, trova qua tutto quello che serve, più o meno.

El Eternauta

El Eternauta

L'Eternauta è una celebre opera a fumetti argentina creata dallo scrittore Héctor Germán Oesterheld e dal disegnatore Francisco Solano López. La storia fu pubblicata dal 1957 al 1959 come striscia a fumetti sul settimanale Hora Cero, e successivamente raccolta in un volume.

L'Eternauta è un fumetto di fantascienza che mescola molti elementi, fra cui l'invasione aliena, l'apocalisse e la resistenza. La trama ruota attorno al protagonista Juan Salvo che deve affrontare una misteriosa invasione nella città di Buenos Aires. Con l'aiuto dei suoi amici, Salvo cerca di sopravvivere e di sconfiggere gli invasori. La storia affronta anche temi come l'amicizia, la lealtà e il coraggio di fronte alle avversità.

L'Eternauta è uno dei capolavori del fumetto argentino e ha guadagnato numerosi riconoscimenti internazionali per la sua narrativa avvincente e i disegni dettagliati: lodato per la sua profondità tematica e la sua rappresentazione realistica dei personaggi, ha avuto numerose ristampe e adattamenti nel corso degli anni, ispirando diverse generazioni di artisti.

Copertina di Hora Cero Semanal #50 del 13 agosto 1958
L'editoriale del #1 di Hora Cero Semanal del 4 settembre 1957
Copertina di Hora Cero Semanal #16 del 18 dicembre 1957

Gli autori

Héctor Germán Oesterheld (1919-1977) è stato uno dei più importanti scrittori di fumetti argentini e viene considerato una figura fondamentale nella storia dei tutto il fumetto latinoamericano. Oesterheld ha scritto molte storie di successo durante la sua carriera - cito come esempio Sherlock Time - ma L'Eternauta è di gran lunga la sua opera più famosa e influente.

È stato un autore impegnato, le sue storie spesso affrontavano temi sociali e politici ed è stato anche coinvolto attivamente nella resistenza contro la dittatura militare argentina degli anni '70. La sua scomparsa nel 1977 ha avuto un impatto significativo sulla comunità artistica e sul fumetto argentino.

Francisco Solano López (1928-2011) era un abile disegnatore argentino. Ha collaborato con Oesterheld per molti anni, creando illustrazioni dettagliate e evocative per le sue storie. Il suo stile realistico e dettagliato è stato fondamentale per dare vita ai personaggi e alle ambientazioni di L'Eternauta. López è diventato uno dei più noti e rispettati artisti del fumetto argentino e ha continuato a lavorare nel campo del fumetto per diversi decenni.

Héctor Germán Oesterheld

Entrambi, Oesterheld e López, hanno lasciato un'eredità significativa nel mondo dei fumetti. La loro collaborazione per L'Eternauta è stata particolarmente importante, dando vita a un'opera di grande rilievo che ha influenzato generazioni di artisti e appassionati di fumetti.

LEternauta illustrazione 7

Comprato e letto!

Costa del mio volume de L'Eternauta

Infatti: ho lasciato passare giusto quei nove anni da quando lo acquistai al Lucca Comics: era una delle novità del 2014, e nonostante da allora sia stata pubblicata un'altra edizione, questa è sicuramente la migliore: hanno recuperato vignette da fonti diverse per avere la miglior versione possibile, la carta è ottima e l'edizione solida! Presi la variant cover, non per ragioni di collezionismo o altre stramberie, solo mi piaceva di più!

Un confronto fra versioni diverse
La copertina de L'Eternauta
La quarta di copertina de L'Eternauta

La distopia nell'Eternauta

Juan Salvo

La visione distopica de L'Eternauta si sviluppa a seguito di un' improvvisa invasione aliena. La società è sconvolta, la civiltà è minacciata e la sopravvivenza stessa è messa in discussione. Buenos Aires si trasforma rapidamente in un luogo desolato e spettrale, pieno di macerie, neve radioattiva e cadaveri. Gli invasori hanno schiacciato la resistenza umana e la popolazione è costretta a nascondersi e a cercare di capire come sopravvivere.

Le istituzioni si disintegrano, l'ordine sociale viene sgretolato, le autorità non riescono a garantire la sicurezza e la popolazione è lasciata ai propri destini. I sopravvissuti si organizzano per affrontare non solo gli alieni, ma anche le privazioni, la fame, il freddo e la minaccia costante della morte.

La loro lotta per la sopravvivenza diventa una battaglia contro la disperazione, la paura e la decadenza umana. La distopia evidenzia le difficoltà e i dilemmi morali che i sopravvissuti devono affrontare nel tentativo di mantenere la loro umanità e i valori fondamentali di solidarietà e altruismo.

L'Eternauta ci offre una riflessione sulle fragilità della società e sulla capacità di adattamento umana di fronte alle avversità.

Buenos Aires

Buenos Aires

La scelta di collocare gli eventi nella capitale argentina conferisce al fumetto un forte senso di realismo e autenticità.

Buenos Aires diventa un elemento centrale nella narrazione poiché è la città in cui si svolge l'invasione aliena. Gli autori mostrano dettagliatamente gli angoli familiari della città, dai suoi quartieri residenziali alle strade e ai monumenti iconici. Questo conferisce al lettore una connessione immediata con l'ambiente circostante e crea un senso di immersione nella storia.

La Casa Rosada

La Casa Rosada, che sorge a Buenos Aires e si affaccia sulla storica Plaza de Mayo, è la sede centrale del potere esecutivo della Repubblica Argentina (foto mia del dicembre 2010).

La capitale argentina improvvisamente diventa il cuore pulsante della resistenza umana e un simbolo di speranza di fronte all'invasione. I protagonisti cercano di difendere la loro amata città, combattendo e organizzando strategie di sopravvivenza.

Ma Buenos Aires assume anche una dimensione simbolica, rappresentando e riflettendo la realtà politica e sociale dell'Argentina dell'epoca: L'Eternauta è stato pubblicato durante un periodo di instabilità politica nel paese, e gli eventi mostrati nel fumetto possono essere letti come una metafora delle violenze e delle ingiustizie subite dalla popolazione argentina.

L'ambientazione a Buenos Aires contribuisce a sottolineare questa dimensione, collegando gli eventi fantastici del fumetto alla realtà quotidiana degli argentini.

Juan Salvo a colori

Vignette selezionate miste multiple

In chiusura, ho selezionato alcune vignette fra quele che più mi hanno colpito: perché particolarmente significative, perché belle e anche perché brutte (quella di pag. 322 è sicuramente quella messa peggio di tutto il volume). Buona visione!

Pelicula superscontato su Amazon

Pelicula superscontato su Amazon

Benvenuto in questo post estemporaneo, una fantastica edizione straordinaria per pubblicizzare il mio libro Pelicula che in questi giorni è soggetto a un forte abbassamento del prezzo. Non so se chi gioca in borsa suggerirebbe di aspettare che il prezzo si abbassi ancora, ma per me che non lo faccio sarebbe proprio da approfittarne ora! Pure io che vendo alcune copie in mio possesso non potrei scendere tanto col prezzo senza smenarci bei soldini!

Questa è la situazione di oggi 30 maggio:

Crollo prezzo Pelicula Maggio 2023
Prezzo nuovo Pelicula 30 maggio

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Buoni acquisti!

[Edit del 31/5/2023] L'Almanacco del giorno dopo

Così come la fiamma più luminosa dura meno delle altre, anche il supersconto su Pelicula è terminato oggi 31 maggio.

Però visto che ormail il post l'ho scritto, pubblicato e probabilmente qualcuno l'ha anche letto, posso farmi carico io di uno sconto simile a quello di Amazon per una decina di copie: usa il codice promo SUPERAMAZON per avere Pelicula a 8 euro (+ le spese di spedizione, ma uso i pieghi di libri che fanno risparmiare un bel po'): clicca qua per poi aggiungerlo al carrello, là inserisci il codice promo e procedi con l'ordine. Semplice!

Tutte le copie saranno autografate, e chi la richiede (nelle note sull'ordine, dalle parti dove va scritto l'indirizzo di consegna) avrà una dedica personalizzata... questo Amazon non lo può fare, ah ah!

Buoni sconti e buona lettura!

Tutti ascoltano audiolibri

Tutti ascoltano audiolibri

E quando dico tutti, intendo i 10,7 milioni di italiani (700 mila più dell'anno scorso) che secondo una ricerca di NielsenIQ per Audible hanno ascoltato almeno un audiolibro nel 2023. OK, non sono tutti, ma anche se non mastichi abitualmente statistiche di lettori in Italia, puoi capire benissimo che si tratta di una cifra pazzesca!

Volendo fare un paragone comprensibile a chiunque, potrei dire - e lo faccio - che il mondo prende in giro gli italiani sulla lettura, così come gli italiani prendono in giro il mondo su quello che loro chiamano cucina (ma noi sappiamo benissimo essere comune spazzatura (scherzo (forse))).

LA costa dell'audiolibro cartaceo "A Ciascuno Il Suo"

Che cos'è un audiolibro

Un audiolibro viene realizzato catturando le onde sonore di una persona - un attore o un narratore professionista - che legge un libro. Quando la persona viene sostituita da un programma, cosa abbastanza comune, non si parla più di audiolibro: il termine corretto è cagata pazzesca.

Un audiolibro ti consente di goderti un libro anche se sei troppo pigro per leggerlo, o comunque in ogni caso tu ne sia impossibilitato, mantenendo intatta l'esperienza di lettura originale. Molti audiolibri includono anche effetti sonori e musiche di sottofondo per arricchire ulteriormente l'esperienza.

L'audiolibro offre numerosi vantaggi. Puoi ascoltarlo ovunque tu voglia: mentre sei in viaggio, durante le attività quotidiane come la pulizia di casa o l'allenamento in palestra, o semplicemente rilassandoti sul divano. È particolarmente utile per le persone che preferiscono ascoltare anziché leggere, i non vedenti o coloro che hanno difficoltà nella lettura.

Ce ne parla anche Leonardo Sciascia

Citazione sugli audiolibri

Leggendo A ciascuno il suo di Leonardo Sciascia mi è capitato questo passaggio in cui il vecchio professore si lamenta dell'essere solo e costretto ad ascoltare La Divina Commedia attraverso un antenato dei moderni audiolibri riprodotto da un giradischi (non oso pensare a quanti dischi servissero per contenerla tutta).

A Ciascuno Il Suo (non audiolibro)
Il traffico!

Non divaghiamo, torniamo ai dati!

La ricerca ci dice che di questi quasi 11 milioni di lettori sono in prevalenza maschi, compresi nella fascia d'età fra i 25 e i 34 anni, hanno familiarità col mondo digitale, vivono al sud e leggono (ascoltano!) audiolibri per lo più a casa.

Questo va gran parte contro i miei pregiudizi, che quindi devo ricalibrare, e mi stupisce soprattutto l'ultimo aspetto: la mia esperienza con gli audiolibri era unicamente durante quello che viene chiamato commuting, ovvero le attese per gli spostamenti sui mezzi pubblici oppure guidando. Guidando, nel mio caso: sui mezzi pubblici puoi leggere!

Non ho trovato dati univoci su quali siano le letture più ascoltate (che cosa ho appena scritto?), ma ho recuperato la classifica dei dieci audiolibri (o saghe, in due casi) più ascoltati su Audible nel 2022:

  • La saga di Harry Potter di JK Rowling, letta da Francesco Pannofino
  • Il Conte di Montecristo di Alexandre Dumas, letto da Moro Silo
  • L'inverno dei leoni di Stefania Auci, letto da Ninni Bruschetta
  • I pilastri della terra di Ken Follett, letto da Riccardo Mei
  • I leoni di Sicilia di Stefania Auci, letto da Ninni Bruschetta
  • Per niente al mondo di Ken Follett, letto da Riccardo Mei
  • I miserabili di Victor Hugo, letto da Moro Silo
  • Tre di Valérie Perrin letto, da Lucia Mascino
  • Il ciclo di Dune di Frank P. Herbert, letto da Alessandro Parise
  • Mondo senza fine di Ken Follett, letto da Riccardo Mei

Insomma, niente di nuovo sotto il sole: grandi classici e grandi successi commerciali (felice per Dune, ma è chiaro il traino dei film!).

Che ne penso degli audiolibri?

Ne parlavo l'ultima volta addirittura nel 2014 e la mia opinione non è cambiata: preferisco leggere che ascoltare. Però seguire un audiolibro di alta qualità (e grazie anche a servizi come Audible oggi la scelta è vasta: negli ultimi anni oltre duemila titoli nuovi all'anno) è assai piacevole.

In definitiva per me gli audiolibri farebbero comodo solo se dovessi guidare da solo per lunghe tratte, quindi non uno scenario molto frequente, ma se possono aiutare a riportare i libri nelle vite delle persone, ben vengano gli audiolibri! Ocio però: le riduzioni sono pur sempre riduzioni, non siamo pigri anche nell'ascolto!

La Fattoria degli Animali di George Orwell e le corrispondenze storiche

La Fattoria degli Animali di George Orwell e le corrispondenze storiche

Il libro La Fattoria degli Animali di George Orwell è un romanzo distopico in forma di satira politica che presenta una serie di chiare analogie con un periodo della storia russa, a partire dalla rivoluzione del 1917. L'opera di Orwell offre una critica allegorica di quel regime totalitario e della corruzione del potere.

Nel romanzo, la Fattoria degli Animali rappresenta la Russia e gli animali domestici che vi abitano simboleggiano diversi gruppi sociali e politici che sono emersi durante il rovesciamento dell'Impero russo e l'era sovietica; attraverso queste analogie, Orwell critica aspramente l'autoritarismo, la manipolazione dell'ideologia e la corruzione del potere che ha caratterizzato la storia russa durante l'era sovietica. La Fattoria degli Animali invita i lettori a riflettere sulle distorsioni del potere e ad interrogarsi sulla natura della leadership e della libertà.

Nota: esistono diverse versioni italiane del libro La Fattoria degli Animali, io farò riferimento alla traduzione di Bruno Tasso del 1947 (che puoi trovare qui - non so per quanto tempo, non so se violando qualche legge).

Le tribolazioni di George Orwell per la pubblicazione

George Orwell

Durante la scrittura e la pubblicazione de La Fattoria degli Animali, George Orwell ha affrontato diversi ostacoli. Come scrittore inglese, ha vissuto in un periodo segnato dalla Seconda Guerra Mondiale e dai suoi effetti sul Regno Unito.

Orwell, con la sua prospettiva critica e satirica, intendeva rappresentare la società e la politica del suo tempo attraverso una fattoria di animali antropomorfi per denunciare il totalitarismo, l'oppressione e la corruzione del potere. Il contenuto politico e satirico del romanzo però ha sollevato preoccupazioni riguardo alla reazione dell'Unione sovietica, alleato della Gran Bretagna nel conflitto mondiale.

Dopo essere stato rifiutato da diversi editori, La Fattoria degli Animali è stato pubblicato nel 1945, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, ed è diventato un successo letterario, guadagnando consensi per la sua critica sociale e politica.

Queste tribolazioni testimoniano l'impegno della letteratura distopica nel raccontare una storia potente e critica che ha lasciato un'impronta duratura nella letteratura inglese e nel panorama dei classici mondiali.

La quarta di copertina

Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni animali sono più uguali degli altri. Stanchi dei soprusi, gli animali di una fattoria decidono di ribellarsi agli umani e, cacciato il proprietario, danno vita a un nuovo ordine fondato sull'uguaglianza. Ben presto, però, emerge tra loro una nuova classe di burocrati, i maiali, che con astuzia, cupidigia e prepotenza si impongono sugli altri animali. L'acuta satira orwelliana contro il totalitarismo è unita in questo apologo a una felicità inventiva e a un'energia stilistica che pongono La Fattoria degli Animali tra le opere più celebri della narrativa del Novecento.
La fattoria degli animali, romanzo distopico di George Orwell

Personaggi chiave e i loro corrispondenti nella storia russa

Maiali

Vecchio Maggiore

Vecchio Maggiore rappresenta Karl Marx e Vladimir Lenin, i pensatori e ideologi che hanno ispirato la Rivoluzione russa.

Napoleon e Palla di Neve

Napoleon e Palla di Neve rappresentano rispettivamente i leader sovietici Iosif Stalin e Lev Trotsky. La rivalità tra Napoleon e Palla di Neve riflette il conflitto tra Stalin e Trotsky nella leadership del Partito Comunista.

Clarinetto

Clarinetto rappresenta la figura del propagandista e del portavoce del regime. È un maiale intelligente e abile nell'utilizzare l'eloquenza e la retorica per manipolare le masse e convincerle a sostenere le azioni dei leader corrotti. Egli distorce la verità e modifica i discorsi per giustificare le decisioni dei maiali dominanti e mantenere il controllo sulla popolazione animale.

Minimus

Minimus rappresenta la figura del poeta di corte o dell'artista che viene utilizzato dal regime per propagandare la sua visione e controllare la narrativa dominante. Egli simboleggia il ruolo dell'arte e della cultura nella manipolazione e nella costruzione dell'ideologia del potere.

Esseri Umani

Jones il fattore della Fattoria Degli Animali

Il fattore Jones è l'ex proprietario umano della fattoria padronale, e incarna il sistema di oppressione e sfruttamento che gli animali cercano di rovesciare. Rappresenta la figura dell'aristocrazia terriera zarista che vive nell'abbondanza e nell'indifferenza nei confronti delle difficoltà e delle sofferenze dei lavoratori.

Pilkington

Pilkington rappresenta il capitalismo e i governanti capitalisti. È il proprietario della fattoria di Foxwood, una delle fattorie vicine alla Fattoria degli Animali. Pilkington è descritto come un uomo pigro e borioso, che tratta gli animali con disprezzo e non si preoccupa del loro benessere. Nel corso della storia, Pilkington diventa alleato dei maiali, i quali rappresentano i leader corrotti del regime totalitario.

Frederick

Frederick rappresenta Adolf Hitler e il regime nazista. Egli è il proprietario della fattoria di Pinchfield, un'altra fattoria vicina alla Fattoria degli Animali. Frederick è descritto come un uomo crudele e spietato, che maltratta i suoi animali e inganna gli altri agricoltori. La sua relazione con la Fattoria degli Animali è contraddittoria, inizialmente sembra essere un nemico, ma in seguito diventa amico dei maiali, dimostrando la natura ambigua delle alleanze politiche.

Cavalli

Gondrano

Gondrano è un cavallo da tiro e rappresenta la classe operaia, un lavoratore instancabile e fedele al sistema. La sua tragica fine riflette l'uso sfruttatorio dei lavoratori da parte delle élite comuniste.

Mollie

Mollie rappresenta la borghesia, più interessata al proprio benessere che alla lotta per la libertà e l'uguaglianza. Non si preoccupa degli ideali della rivoluzione animale e preferisce lasciare la Fattoria degli Animali per tornare a lavorare dagli umani, poiché le offrono un trattamento migliore e un comfort materiale. Mollie simboleggia gli indifferenti nei confronti del cambiamento sociale, preferendo vivere nella comodità piuttosto che affrontare le sfide e i sacrifici necessari per raggiungere una società più giusta.

Asini

Benjamin

Benjamin, l'asino, è un animale molto intelligente, riflessivo, cinico e pessimista. Simboleggia la classe degli intellettuali o delle persone che si rendono conto della verità sulla corruzione del potere e delle élite, ma non agiscono per cambiarle. Non si unisce attivamente alla ribellione degli animali o alla lotta per un sistema più giusto. Tuttavia, attraverso il suo atteggiamento distante e la sua saggezza, dimostra una consapevolezza critica della realtà.

Berta

Berta rappresenta contadini e lavoratori alla base della società. È fedele alla causa della rivoluzione, mostra dedizione nel cercare di migliorare le condizioni di vita degli animali. È dotata di spirito critico che la spinge a dubitare delle azioni del regime e a interrogarsi sulla verità. La sua rappresentazione riflette il modo in cui i lavoratori possono essere sfruttati e manipolati da coloro che detengono il potere, a volte senza che se ne rendano conto.

Cani

I cani della Fattoria degli Animali

I cani rappresentano la polizia segreta o l'esercito, che vengono addestrati e utilizzati come strumenti di violenza per proteggere il regime e reprimere gli oppositori. Sono i cuccioli di Jessie e Lilla che vengono educati da Napoleon per diventare una forza coercitiva, ubbidiente solo ai comandi dei maiali dominanti. I cani possono essere associati alla polizia segreta sovietica (come la Čeka, la GPU o la NKVD) o all'esercito, che ha giocato un ruolo significativo nel mantenere il potere del governo attraverso la repressione e la violenza. I cani simboleggiano l'uso della forza per sopprimere la libertà e la resistenza.

Pecore

Le pecore della Fattoria degli Animali

Le pecore rappresentano l'ignoranza e il concetto di manipolazione delle masse della popolazione, simboleggiano i facilmente influenzabili che seguono ciecamente ciò che viene loro detto senza mettere in discussione le autorità o le ideologie dominanti. Quando i maiali modificano i discorsi e i comandamenti, le pecore ripetono sempre la stessa frase imparata, dimostrando la loro mancanza di capacità critica e la loro suscettibilità alla manipolazione.

Galline

Le galline della Fattoria degli Animali

Le galline, animali laboriosi e che svolgono un ruolo importante nella produzione di uova per la fattoria, rappresentano la classe operaia sfruttata dalla società. Vengono sfruttate per il loro lavoro senza godere di un trattamento equo. Le galline si ribellano al regime oppressivo dei maiali e cercano di difendere i propri interessi e la propria libertà, rappresentazione della resistenza della classe operaia e del desiderio di emancipazione.

Topi e conigli

Topi e conigli, che non sono animali domestici, sono tra i più deboli della Fattoria degli Animali e sono descritti come esseri che subiscono ingiustizie e soffrono le conseguenze delle decisioni prese dagli animali più influenti. Sono impotenti, riflettono la condizione degli oppressi, delle vittime dell'abuso di potere e della mancanza di equità.

Altri animali

Muriel

Muriel è una capra anziana e intelligente, uno dei pochi animali oltre ai maiali che sa leggere e comprendere i comandamenti scritti sulla parete della stalla. È anche una delle poche che riconosce i cambiamenti e le manipolazioni che avvengono sulla fattoria dopo la rivoluzione. Ciononostante non si oppone attivamente al regime, rappresentando la passività e l'inerzia di coloro che potrebbero avere una comprensione critica, ma non agiscono per portare un cambiamento effettivo e mettendo in luce il tema dell'indifferenza e dell'immobilismo che può persistere anche tra coloro che sono consapevoli delle situazioni oppressive.

Mosè

Mosè il corvo è il simbolo della religione istituzionale e della manipolazione religiosa. Racconta storie di una terra promessa chiamata Monte Zuccherocandito, un luogo paradisiaco dove gli animali vivono felici dopo la morte per distogliere l'attenzione dalla realtà. Le sue storie di un aldilà idilliaco sono un mezzo per far sì che gli animali della fattoria accettino passivamente la loro situazione e non si ribellino alla condizione di oppressione che subiscono.

Il gatto

Il gatto: il suo comportamento opportunista e individualista riflette l'indifferenza e l'egoismo di alcuni individui durante i periodi di cambiamento politico e sociale: è un elemento distante e apolitico, che si tiene fuori dai problemi della Fattoria degli Animali e preferisce godersi la vita in modo indipendente.

Il gallo nero

Il gallo nero è il trombettiere dei maiali e apre le loro parate, simboleggia il clero asservito e strumento del potere.

Eventi e luoghi simbolici

Il vecchio fienile

Il vecchio fienile della Fattoria degli Animali

Il fienile è il luogo in cui gli animali si riuniscono per discutere e prendere decisioni importanti sulla gestione della fattoria. Simboleggia l'assemblea democratica e l'importanza della partecipazione attiva nella gestione della cosa pubblica.

La rivolta degli animali

La rivolta degli animali della fattoria

La rivoluzione degli animali, la cacciata degli umani e l'istituzione della Fattoria degli Animali rappresentano la caduta dello zar Nicola II e l'instaurazione del governo bolscevico.

I sette comandamenti

I sette comandamenti della Fattoria degli Animali
  1. Tutto ciò che va su due gambe è nemico.
  2. Tutto ciò che va su quattro gambe o ha ali è amico.
  3. Nessun animale vestirà abiti.
  4. Nessun animale dormirà in un letto.
  5. Nessun animale berrà alcolici.
  6. Nessun animale ucciderà un altro animale.
  7. Tutti gli animali sono uguali.

Questi comandamenti rappresentano i principi fondamentali dell'ideologia comunista. Nel corso del romanzo vengono progressivamente modificati per adattarsi ai desideri dei maiali al potere, riflettendo il modo in cui l'ideologia comunista originale è stata distorta e manipolata dai leader sovietici.

Animali d'Inghilterra

L'inno della Fattoria degli Animali "Animali d'Inghilterra"

Il canto Animali d'Inghilterra rappresenta un inno rivoluzionario che gli animali creano per celebrare la loro libertà appena conquistata dopo aver cacciato Jones dalla fattoria. Simboleggia l'entusiasmo e l'idealismo che spesso accompagnano i movimenti di liberazione e rivoluzione ma anche l'importanza della propaganda e della retorica nel plasmare l'opinione pubblica e nel consolidare il potere.

La casa padronale

La casa padronale della Fattoria degli Animali

La casa padronale simboleggia il potere e i privilegi che le élite godono nella società. Mentre gli altri animali lavorano duramente per mantenere la fattoria, i maiali si appropriano degli spazi lussuosi e si comportano come gli umani che in precedenza li avevano sfruttati.

L'occupazione della casa da parte dei maiali evidenzia la loro trasformazione in una nuova classe dominante, che si abbandona agli stessi vizi e privilegi che avevano condannato negli umani. Questo evento rappresenta la corruzione e la distorsione del potere, in cui coloro che cercavano inizialmente l'uguaglianza diventano oppressori simili a quelli che avevano combattuto.

Il colpo di stato

Il colpo di stato nella Fattoria degli Animali

Il colpo di stato di Napoleon e l'espulsione di Palla di Neve dalla Fattoria degli Animali rappresentano il consolidamento del potere e l'instaurazione di una dittatura. Simboleggia la tradizione di autoritarismo e la concentrazione del potere nelle mani di pochi.

Il mulino a vento

Il mulino a vento della Fattoria degli Animali

Il mulino è un elemento molto importante nel romanzo: rappresenta l'industria e la produzione di beni materiali, nonché il potere economico e la prosperità. All'inizio del romanzo è presentato come uno dei progetti principali della Fattoria degli Animali, con l'obiettivo di migliorare la vita e garantire il benessere.

Simboleggia la promessa di un futuro migliore e di maggiore prosperità per gli animali, con l'idea che il loro duro lavoro possa portare a una vita migliore. I maiali però ne prendono il controllo e lo usano solo per loro stessi, sfruttando gli animali e privandoli dei frutti del loro lavoro. Il mulino diventa così un mezzo di dominio e oppressione, la rappresentazione del tradimento delle idee rivoluzionarie originarie.

Citazioni da La Fattoria degli Animali

La Fattoria degli Animali pag. 4
La Fattoria degli Animali pag. 8
La Fattoria degli Animali pag. 15
La Fattoria degli Animali pag. 20
La Fattoria degli Animali pag. 26-27
La Fattoria degli Animali pag. 29
La Fattoria degli Animali pag. 41a
La Fattoria degli Animali pag. 41b
La Fattoria degli Animali pag. 43
La Fattoria degli Animali pag. 44a
La Fattoria degli Animali pag. 44b
La Fattoria degli Animali pag. 44c
La Fattoria degli Animali pag. 46a
La Fattoria degli Animali pag. 46b
La Fattoria degli Animali pag. 49
La Fattoria degli Animali pag. 50-51
La Fattoria degli Animali pag. 52
La Fattoria degli Animali pag. 53a
La Fattoria degli Animali pag. 53b
La Fattoria degli Animali pag. 54
La Fattoria degli Animali pag. 57
La Fattoria degli Animali pag. 60
La Fattoria degli Animali pag. 67
La Fattoria degli Animali pag. 69
La Fattoria degli Animali pag. 81
La Fattoria degli Animali pag. 84
La Fattoria degli Animali pag. 86-87
La Fattoria degli Animali pag. 87b
La Fattoria degli Animali pag. 87c
La Fattoria degli Animali pag. 92
La Fattoria degli Animali pag. 96-97
La Fattoria degli Animali pag. 96a
La Fattoria degli Animali pag. 99a
La Fattoria degli Animali pag. 99b
La Fattoria degli Animali pag. 99c
La Fattoria degli Animali pag. 100
La Fattoria degli Animali pag. 102
La Fattoria degli Animali pag. 104

Ghost in the Shell (la rete è vasta e infinita)

Ghost in the Shell (la rete è vasta e infinita)

Ghost in the Shell è un celebre fumetto giapponese creato da Shirow Masamune (titolo originale: Kōkaku Kidōtai Ghost in the Shell, che potremmo tradurre come Squadra Mobile Corazzata Ghost in the Shell).

Pubblicato per la prima volta dal 1989 al 1991, il manga è un thriller poliziesco ambientato in un prossimo futuro cyberpunk: siamo nel XXI secolo in un mondo distopico in cui la tecnologia ha raggiunto livelli estremi e la frontiera tra l'umanità e la macchina è sempre più sottile, tanto da permettere di unire un corpo umano a parti artificiali e avere accesso alla rete informatica per comunicare e attingere a database di informazioni.

La trama segue le vicende di Motoko Kusanagi, una cyborg e agente speciale della Sezione 9, un'unità governativa incaricata di contrastare il crimine tecnologico. Motoko, con la sua preparazione e l'accesso a una vasta rete di informazioni, affronta minacce sempre più complesse e oscure, mentre cerca di comprendere a fondo la sua stessa identità, rischiando spesso di smarrirsi nell'interazione costante tra la sua parte umana e quella artificiale.

GITS è noto per la sua narrazione intricata e sofisticata che richiede particolare attenzione da parte del lettore, e per l'attenzione al dettaglio nella rappresentazione della tecnologia e della futuristica Tokyo, ma anche per i temi filosofici e sociali che tratta, come l'etica della tecnologia, la natura dell'identità, la manipolazione dei ricordi e lo sviluppo dell'intelligenza artificiale.

Ghost in the Shell: la trama

Ghost in the Shell pag 2

La storia segue le vicende del Maggiore Motoko Kusanagi, un'agente speciale della Sezione 9, un'unità governativa incaricata di contrastare il crimine tecnologico. Motoko, che ha un corpo completamente artificiale, ma con una coscienza umana, nel corso della storia cerca di scoprire la verità sulla sua propria identità, che rischia di perdersi nell'interazione costante tra la sua parte umana e quella artificiale.

Nel corso della serie, Motoko e la Sezione 9 affrontano una serie di minacce sempre più complesse e oscure, come cyber criminali, terroristi tecnologici, governi corrotti e organizzazioni segrete. Le indagini della Sezione 9 spesso coinvolgono l'uso di tecnologie avanzate, come lo hacking della mente umana e il ghost hacking, il controllo remoto dei corpi cyborg e l'utilizzo di robot e droni (i mitici Fuchikoma).

Shirow Masamune

Ghost in the Shell Cover 5

Lo stile del disegno di Shirow Masamune è unico, noto soprattutto per la sua precisione e la cura del dettaglio. Le sue illustrazioni sono caratterizzate da linee pulite, un magistrale utilizzo dei retini, un forte uso del nero per le ombre e una precisione maniacale nel mecha design e nei gadget tecnologici. Shirow pone anche un'attenzione particolare per la narrazione visiva, utilizzando una varietà di angoli di ripresa, inquadrature e composizioni per creare un senso di dinamicità e spazio all'interno delle sue pagine.

Famoso per la sua pignoleria, era comune sentir dire che Shirow per Ghost in the Shell ci ha messo 10 anni per finirlo e altri 10 per aggiustarlo!

Una nota per i più maniaci: Shirow è molto apprezzato anche per la sua grande abilità nel disegnare personaggi femminili, a partire dal Maggiore Kusanagi, spesso ritratti con forme curvilinee e abiti particolarmente… fantasiosi.

Il ghost

Il ghost dei cyborg in Ghost in the Shell è un concetto fondamentale della serie, che rappresenta l'essenza umana o la coscienza che si trova all'interno del corpo artificiale del cyborg. In pratica, il ghost è ciò che dà a un cyborg una personalità e una consapevolezza di sé, anche se il suo corpo è costituito in gran parte da parti meccaniche.

È definito anche come la mente del cyborg, che include la memoria, la personalità e l'identità, è considerato una parte integrante dell'individuo e può essere modificato, cancellato o persino rubato (per esempio attraverso tecniche di ghost hacking).

In Ghost in the Shell viene anche esplorato il tema dell'ibridazione tra esseri umani e tecnologia, e come il ghost possa influenzare o essere influenzato dal corpo del cyborg. In alcuni casi i cyborg possono essere dominati dalla loro parte tecnologica, perdendo la loro essenza umana, mentre in altri il ghost può avere il controllo completo sul corpo artificiale.

Si può affermare che il ghost è l'unione di coscienza, personalità e consapevolezza di sé.

Il franchising di Ghost in the Shell

La storia editoriale di Ghost in the Shell ha avuto inizio nel 1989, quando Shirow Masamune ha pubblicato il primo capitolo del manga sulla rivista giapponese Young Magazine della casa editrice Kodansha. Il fumetto ha riscosso un grande successo di critica e pubblico, tanto da diventare uno dei manga cyberpunk più iconici degli anni '90.

Nel 2000 sono stati pubblicati in volume alcuni episodi ambientati nell'universo di GITS, sotto il titolo di Ghost in the Shell 2: ManMachine Interface, che è stata pubblicata a puntate sulla rivista Young Magazine.

Nel 2003, altri 4 episodi sono stati raccolti in volume nel capitolo Ghost in the Shell 1.5: Human-Error Processor.

In seguito alla popolarità di questo manga di Masamune Shirow, sono state realizzate numerose opere derivate, come romanzi, anime, romanzi, live action, serie TV, OAV e videogiochi, ma personalmente mi sento di citare sopra tutti il primo adattamento animato del 1995 di Mamoru Oshii, e il videogioco per Playstation in cui devi compiere una serie di missioni comandando un Fuchikoma.

Ghost in the Shell Playstation
Ghost in the Shell Film

L'edizione italiana

Chi come me ha seguito la pubblicazione di Ghost in the Shell in diretta negli anni novanta sa quanto snervante sia stata: la prima edizione fu pubblicata da Star Comics con il titolo schifosissimo di Squadra speciale Ghost (che sembrava uno spin-off dei Ghostbusters) e le tavole ribaltata, da luglio 1992 a febbraio 1993 nei primi otto numeri della rivista Kappa Magazine.

Ghost in the Shell: sovracopertina anteriore
Ghost in the Shell: sovracopertina posteriore
Ghost in the Shell: copertina anteriore
Ghost in the Shell: copertina posteriore

La mia edizione invece è un volume unico pubblicato a giugno 2004 per 9,5 €, con il titolo Ghost in the Shell, che mantiene il senso di lettura giapponese e le pagine di inizio capitolo a colori: bellissimo quando poco alla volta sfumano perdendo saturazione fino a legarsi alla perfezione con le tavole in bianco e nero.

La mia selezione

Ecco le vignette che più mi hanno colpito: le illustrazioni a colori di inizio capitolo, quelle da cui emerge il mondo distopico in cui Ghost in the Shell è ambientato, quelle in cui sono spiegati passaggi importanti ecc.

NB: le vignette vanno lette da destra verso sinistra e dall'alto verso il basso, idem per i baloon.

Pagina 20

Ghost in the Shell pag 20

Pagina 29

Ghost in the Shell pag 29

Pagina 30

Ghost in the Shell pag 30

Pagina 93

Ghost in the Shell pag 93

Pagina 113

Ghost in the Shell pag 113

Pagina 202

Ghost in the Shell pag 202

Pagina 245

Ghost in the Shell pag 245

Pagina 346

Ghost in the Shell pag 346
Manifesti elettorali 2023

Manifesti elettorali 2023

Le elezioni amministrative 2023 a Brescia si terranno domenica 14 (dalle 7 alle 23) e lunedì 15 maggio (dalle 7 alle 15).

In questo periodo di campagna elettorale i politici fanno sfoggio delle loro migliori bugie, e da ogni parte per le vie della città si possono notare manifesti che vanno dallo squallido allo spaventoso. Oggi, per esempio, nella cassetta della posta ho trovato un volantino in stile GTA:

Locandina

Nelle prime tre vignette (che poi è una sola ma si vede che il grafico voleva esibirsi in effetti speciali) vediamo una famiglia catto-tradizionale che evidentemente è contraria all'utilizzo di contraccettivi: padre, madre, figlio 1, figlio 2, figlio 3, figlio 4, figlio 5 e figlio 6 (o figlia, non capisco bene).

Più sotto, a sinistra vediamo la statua Era fascista, da anni al centro di discussioni fra chi vorrebbe che quella schifezza fosse esposta in piazza Vittoria e chi invece non è fascista.

Nella vignetta centrale non si capisce, ma sopra c'è la scritta Per ridare Brescia ai bresciani: un'evidente strizzata d'occhio al gruppo apartitico neofascista Brescia ai bresciani.

Nel riquadro di destra c'è un tizio con un gladio romano tatuato sulla gamba (ho tirato a indovinare e... l'avresti detto che è un simbolo fascista?)

Poi c'è un fratello d'Italia che fa il karaoke, e le ultime tre vignette mostrano tre simboli cittadini dal dubbio valore storico e culturale: un'auto d'epoca che richiama la Mille Miglia, il pirlo e un panorama (OK, questo un valore ce l'ha).

Io non faccio campagna elettorale e non dico a nessuno per chi votare, ma occhio che questi fiancheggiano le ideologie di quelli che qualche anno fa facevano questo:

20080409001
20080411001

Poi non dire che non lo sapevi!

Caffè, scienza e spacconate

Caffè, scienza e spacconate

Il 25 aprile è una data fondamentale del nostro calendario, sia per celebrare un momento fondamentale della nostra storia, sia per vedere che cosa s'inventano quest'anno i fascisti per sminuire la cacciata a calci nel culo dei loro eroi, sia perché è terreno fertile per discussioni da grigliata con birra a portata di mano.

Le discussioni principali - per questo mio 25 aprile - sono state a base di lobby, discriminazioni e caffè. Se le prime due sono buchi nell'acqua, la terza è un buco nel caff… no, la terza è ben delineata e supportata da dati scientifici.

Tutti lo aspettavate, ed ecco dunque il momento di me stesso che si dà ragione da solo!

La tesi

L'effetto eccitante del caffè si esaurisce nel giro di 30 minuti circa.

Le conseguenze

In realtà non ci sono conseguenze vere e proprie, perché non è che da adesso le cose cambiano, ma ecco alcune riflessioni comuni di chi non conosce la tesi precedente e il modo in cui si auto condiziona.

Per esempio, quante volte non hai preso il tuo caffè pomeridiano per timore di non riuscire a prendere sonno la sera?

(A costo di far sembrare il post patetico… non ne ho altre)

La smentita

Visto che mi piace avere ragione in modo scientifico, la sera sono andato a controllare la veridicità della tesi a mente serena e, grazie a questo studio del 2013, ho scoperto in modo scientifico di avere torto marcio (è comunque meglio di avere ragione senza saperne la ragione, che fa anche una brutta ripetizione)!

Per via orale, la caffeina viene assorbita completamente in breve tempo, e il suo effetto stimolante dura per circa quattro ore, con una leggera variabilità che cambia da persona a persona: negli adulti il tempo necessario per smaltire il 50% della sostanza (emivita) dipende da diversi fattori:

  • Età
  • Peso
  • Gravidanza
  • Assunzione di farmaci
  • Stato di salute del fegato
  • Fumo (nei fumatori il tempo di permanenza della caffeina nel corpo si dimezza)

Infatti consumare caffeina sei ore prima di mettersi a letto può ancora disturbare il sonno… ma dipende da persona a persona: io infatti credo ancora che su di me dopo mezz'ora l'effetto svanisca (mi crogiolo nell'effetto placebo).

Non tutto il male viene per nuocere

OK, riconosco di aver sbagliato, l'importante è far finta di nulla e negare di aver mai sostenuto il contrario! Comunque traggo qualcosa di positivo anche da questa brutta avventura: infatti durante la mia raccolta di informazioni ho letto un po' di cose che sapevo, ma non sapevo fossero vere, e che non sapevo. Ecco le più interessanti:

 

Il mio caffè

Io il caffè lo prendo espresso, nero, amaro e fumante. E tu?